Il consorzio produttori florovivaisti campani chiede lo stato di calamità naturale per l'intero settore regionale e allo stesso tempo «stigmatizza il...
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Un settore, quello florovivaistico, messo in ginocchio dall'emergenza Coronavirus, con una perdita che si aggira intorno agli 80 milioni di euro solo per la Regione Campania e che vede a rischio il futuro di oltre 20mila posti di lavoro. Da qui la necessità di chiedere alla Regione di considerare lo stato di calamità naturale per il settore. Malafronte si rivolge direttamente al governatore campano Vincenzo De Luca «da sempre attento al nostro settore affinché possa dare eco al nostro appello presso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. In questo momento abbiamo bisogno di aiuti economici, contributivi e creditizi. Le imprese agricole florovivaistiche sono quelle maggiormente colpite di tutto il settore agricolo. Tante sono state costrette a mandare al macero il 100% delle proprie produzioni e allo stato attuale delle cose è fortemente a rischio anche la programmazione invernale. La decisione del Governo di permettere la vendita di fiori e semi è uno specchietto per le allodole, uno stratagemma per non affrontare seriamente il problema, decretando così la scomparsa del nostro comparto». Il consorzio già prima delle misure più stringenti per contrastare il contagio da Coronavirus, che hanno prodotto la chiusura anche dei mercati all'ingrosso, aveva lanciato il suo grido d'allarme, chiedendo un intervento concreto al ministro Bellanova: «Ma le risposte, al momento, sono state completamente insufficienti» conclude Malafronte. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino