Cotugno, eroi del Covid premiati da Mattarella

Cotugno, eroi del Covid premiati da Mattarella
Ospedale Cotugno, presidio infettivologico, cuore della battaglia contro il Covid a Napoli e in Campania: tre camici bianchi, due infermieri coordinatori e una dirigente medico...

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Ospedale Cotugno, presidio infettivologico, cuore della battaglia contro il Covid a Napoli e in Campania: tre camici bianchi, due infermieri coordinatori e una dirigente medico del Pronto soccorso sono stati insigniti dell'onorificenza di Cavaliere dalla Repubblica dal presidente Sergio Mattarella. Sono Raffaele Bellopede, Loredana Lapia e Novella Carannante: i primi due coordinatori infermieristici. La terza dirigente medico del pronto soccorso. Tutti del Cotugno, eroi, del Covid, operatori in prima linea. Per due anni hanno tastato il polso alla ferocia di Sars-Cov-2, hanno lottato fianco a fianco con i pazienti, li hanno sostenuti nella malattia, aiutati a superare l'infezione, curati, esistiti, sostenuti. Sono stati al fianco delle famiglie, umanizzato le corsie quando i malati erano soli. «A novembre del 2019, alla vigilia dell'esplosione della pandemia avverte Loredana Lapia - sono diventata responsabile del processo assistenziale dell'emergenza infettivologica e sin da quei mesi adottammo più stringenti procedure per l'accoglienza dei pazienti in pronto soccorso adottando tutti, sempre, la mascherina chirurgica. Non solo: passammo in rassegna tutte le dotazioni dei dispositivi di protezione individuale con simulazioni e altre procedure che ci sono tornate utilissime pochi mesi dopo quando il virus ha fatto la sua comparsa sulla scena mondiale. In questo lavoro ininterrotto ho cercato di portare un elemento di empatia e di umanizzazione che ho tratto dalla mia esperienza di paziente (la Lapia è una paziente oncologica ndr). E mi sono subito resa conto che l'elemento dirimente per fare la differenza era stabilire un contatto costante tra pazienti isolati da tutto e tutti con i familiari e gli affetti. Ho fatto da tramite. Ho proposto di realizzare la stanza degli abbracci e siamo arrivati perfino a far partecipare i familiari alle esequie e ai funerali. Il valore aggiunto di questo ospedale è stato anche avere un direttore generale come Maurizio Di Mauro che da infettivologo ha subito capito le nostre esigenze di operatori e ci ha appoggiato in ogni iniziativa affiancandoci in ogni frangente, presente a qualunque orario e anche di domenica. Sono fiera di essere parte di una squadra che sul campo ha mostrato un valore riconosciuto anche dal presidente Mattarella. Questo Cavalierato è ovviamente di tutti gli infermieri che hanno lottato ed a volte anche perso, in questi anni di pandemia». 

Novella Carannante è invece un medico, lavora al pronto soccorso. Da questo avamposto della lotta contro il CovId ne ha vissuto tutte le fasi. «Io e Raffaele Bellopede il mio caposala spiega - lavoriamo assieme da 13 anni, ci siamo formati assieme alla scuola del professore Franco Faella. Lui, come caposala del pronto soccorso e io come medico di emergenza infettivologica, abbiamo continuato a lavorare gomito a gomito in questi due anni difficili. Abbiamo iniziato con emergenza della Suina poi i migranti, le esercitazioni per l'Ebola sino al campo di battaglia del Covid-19. Raffaele si è occupato dei percorsi, della formazione del personale per vestizione e svestizione, un momento delicato e pericoloso considerando questa infezione così contagiosa. Lui si è occupato del coordinamento di tutto il gruppo di emergenza lavorando h24 già da gennaio 2020 quando è giunta a noi notizia dei primi casi. Lavoriamo assieme dal 2009 ed è stato un valore aggiunto questa consuetudine, questa routine anche se il marzo del 2020 è stato un giro di boa. Uno tsunami che senza questa pregressa esperienza ci avrebbe travolti e questo non è avvenuto. Abbiamo tenuto testa a questo nuovo virus che nessuno conosceva e che mieteva e continua a mietere vittime». Intanto, tra i neo cavalieri del lavoro spiccano altri due nomi: quello di don Luigi Merola, parroco anticamorra, da tempo sotto scorta; e quello dell'avvocato Mario Covelli, leader della camera penale minorile. 

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Il Mattino