OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
A Napoli, il boom estivo dei contagi Covid è tra i bambini. Stavolta la platea di ricoverati in età pediatrica conta su grandi numeri e anche se, nella maggioranza dei casi, la permanenza in ospedale dura solo qualche giorno senza complicazioni, «bisogna mantenere alta la guardia contro il virus». Le raccomandazioni sulla pericolosa contagiosità di Omicron 5, persino tra i lattanti, arrivano dalle equipe dell'ospedale Santobono che, in questi ultimi giorni, ha registrato nei reparti Covid, la totalità dei posti occupati.
Il bilancio dei bambini contagiati da Omicron 5 e ricoverati al Santobono è, attualmente, di 20 piccoli degenti nei reparti ordinari e uno in Terapia Intensiva ma questi numeri sono da contestualizzare rispetto al veloce turn over degli ammalati. In pratica, la totalità dei 20 posti Covid disponibili nel presidio, è costantemente occupata perché la permanenza ospedaliera del ricoverato dura in media 3 giorni e subito, il posto letto, viene nuovamente occupato. Questa dinamica evidenzia l'impennata dei contagi bisognosi di assistenza ospedaliera a cui si aggiunge il dato dei tamponi eseguiti quotidianamente nel presidio. «Ogni giorno, riscontriamo tra i 50 e i 60 casi di positività da curare a domicilio e tra i 7 e gli 8 pazienti da assistere in ospedale dove la priorità è il monitoraggio clinico dei degenti, soprattutto al di sotto dei 6 mesi» spiega Vincenzo Tipo, direttore della Pediatria d'Urgenza e del pronto soccorso del Santobono che, però, rassicura sulla scarsa incidenza di complicanze e sui tempi brevi dei ricoveri. «Normalmente, dimettiamo i piccoli ancora positivi perché dopo 3 giorni, hanno superato la fase acuta dei sintomi - aggiunge Tipo - non c'è più necessità dell'assistenza ospedaliera».
La fascia di età più colpita da Omicron 5, con una percentuale che oscilla tra il 60 e 70%, riguarda i lattanti al di sotto dei 6 mesi di vita che spesso «presentano febbre alta resistente agli antipiretici, inappetenza e malessere generale, per cui necessitano di uno stretto monitoraggio che, nella maggior parte dei casi, si esaurisce in 48 ore con il diluirsi dei sintomi» continua Tipo che tra i degenti più grandi di età, ha riscontrato anche sintomatologie gastrointestinali e cutanee.
«Bisogna continuare a fare attenzione e a proteggere i bimbi, laddove possibile, con le mascherine, evitando assembramenti e, nel caso di bambini molto piccoli, evitare anche di accogliere troppe persone in casa come avviene con le visite di parenti» spiega Vincenzo Tipo che conclude: «è un momento particolare, abbiamo avuto un boom di contagi negli ultimi 10 giorni e da 24 ore sembra si sia raggiunta una stasi ma non caliamo l'attenzione».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino