Covid, altri due turisti positivi in Costiera sorrentina: manca un protocollo per le case vacanza

Covid, altri due turisti positivi in Costiera sorrentina: manca un protocollo per le case vacanza
Altri turisti positivi al Covid in Costiera sorrentina. Questa volta i contagi sono venuti alla luce a Massa Lubrense e riguardano un uomo di 45 anni e una ragazzina appena...

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Altri turisti positivi al Covid in Costiera sorrentina. Questa volta i contagi sono venuti alla luce a Massa Lubrense e riguardano un uomo di 45 anni e una ragazzina appena 12enne. Appartengono a due diversi nuclei familiari ospiti di altrettante case vacanza. È stata l’Asl Napoli 3 Sud ad informare il sindaco Lorenzo Balducelli. «Alloggiano in due diverse strutture extralberghiere - spiega il primo cittadino -. Hanno sintomi lievi e sono in isolamento domiciliare». Sono in quarantena presso le case vacanza dove soggiornano in spazi separati dagli altri componenti le loro famiglie che, ai primi tamponi eseguiti per il tracciamento, sono risultati negativi. Nei prossimi giorni saranno sottoposti a nuovi test.

Nel frattempo emergono tutti i problemi nella gestione di positivi alloggiati in strutture extralberghiere. Anche per quelli provenienti dall’estero. Per questi clienti, infatti, non scatta il protocollo Federalberghi e, come spiega il presidente di Abbac, Agostino Ingenito, «ci si deve appellare solo allo stracarico e vessato 118». Quando sono scattate le riaperture, Ingenito ha chiesto alla Regione un elenco delle Usca e dei dipartimenti di prevenzione delle Asl per avere dei riferimenti in caso di contagio. «Un necessario strumento - spiega - per consentire ai gestori di avere il giusto ed immediato contatto in caso di un rischio contagio di un ospite non residente». Fatto sta che «a distanza di settimane, nessuno è stato in grado di fornirci un elenco dei centri Usca e dipartimenti sul territorio regionale - conclude Ingenito - e non è possibile averlo dalla direzione sanitaria regionale, né dagli altri enti competenti». Quindi nel caso non resta che contattare il 118.

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Il Mattino