«Nessun ricorso, nessun riconteggio delle schede per magari buttarla poi in rissa». Come accadde a Napoli nel 2011 o in Liguria a gennaio. Lo assicura Andrea Cozzolino,...
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«Non sono un uomo dei ricorsi, attenderò l'ufficializzazione dei risultati e rispetterò il
lavoro della commissione per le primarie che certificherà l'esito».
«Tuttavia - prosegue l'europarlamentare - la geografia del voto ci consegna da una parte una sorta di ‘pigrizia’ del popolo napoletano e un’iperattività di quello salernitano. Se la stessa iperattività si fosse prodotta a Napoli avremmo avuto una partecipazione di circa 200.000 elettori. Tanto per dare il senso della proporzione», fa notare Cozzolino.
In alcuni luoghi si nota un certo iperattivismo. Anche fisiologico se volete. A Salerno città, tanto per capirci hanno votato quasi in 13mila mentre a Giugliano, cittadina con una popolazione simile, appena in 892. Un rapporto di 1 a 13. Ma a Salerno, era prevedibile, conta l’effetto trascinamento del leader locale. Comunque Cozzolino vuole chiudere la faccenda.
«Sono sceso in campo per battere il centrodestra nelle elezioni di maggio e sono qui per questo». Ma manda una stilettata al suo ex avversario: «Penso che il risultato conseguito da De Luca non dia quella forza politica e programmatica necessaria da sola a battere il centrodestra nelle elezioni di maggio. Dopo la giornata di ieri spero finisca la vulgata su di me come uomo dei cinesi o di potere».
A margine della conferenza stampa, lo stesso Cozzolino ha ricordato che nelle primarie per il candidato sindaco di Napoli nel 2011 (che lui vinse prima di fare, su richiesta del Pd nazionale, un passo indietro dopo vivaci polemiche su irregolarità) «si contestò un seggio a Miano, grande quartiere di Napoli dove - ha ricordato - vivono migliaia e migliaia di cittadini, perché votarono in un giorno 1100 persone.
Il Mattino