Crociata antislot, a Capri tutto da rifare: respinto il ricorso del Comune

Crociata antislot, a Capri tutto da rifare: respinto il ricorso del Comune
Il Consiglio di Stato ha respinto, in via cautelare, la richiesta del Comune di Capri di annullare la sentenza del Tar Campania, pronunciata a novembre, sull'abolizione delle...

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Il Consiglio di Stato ha respinto, in via cautelare, la richiesta del Comune di Capri di annullare la sentenza del Tar Campania, pronunciata a novembre, sull'abolizione delle macchinette slot machine all'interno del territorio comunale. Capri quindi resta un'isola no slot a metà.: l'abolizione delle dannose macchinette mangiasoldi resta valida solo nel Comune di Anacapri che aveva intrapreso un percorso diverso da quello del Comune di Capri, ricorrendo addirittura a un referendum tra la popolazione. Il diniego del Consiglio di Stato riguarda la nullità del voto del consiglio comunale che ha varato il regolamento, poiché non era presente la maggioranza qualificata dei due terzi prevista per questo tipo di delibere dallo Statuto comunale.

 

A ricorrere contro il Comune sono stati due esercenti che gestiscono le slot machine all'interno di un pub e di una ricevitoria che si trovano nel pieno del centro storico. Nel mirino la delibera approvata dal Consiglio Comunale in cui veniva vietato l'uso dei videopoker e slot machine a meno di 500 metri dai luoghi «sensibili» come chiese, luoghi di culto, uffici postali, palestre, scuoli, circoli ricreativi e cimiteri. Il regolamento passò in Consiglio Comunale con il voto della sola maggioranza e venne impugnato innanzi al Tar dai due esercenti poiché lo Statuto comunale di Capri prevede che i regolamenti vengano adottati in prima votazione con il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri comunali, e solo in seconda convocazione è sufficiente la maggioranza semplice. Il regolamento della delibera anti slot ricevette, invece, il voto contrario del gruppo di minoranza che chiedeva maggiori approfondimenti nella commissione preposta. «Ma l'Amministrazione comunale non si fermerà a questa prima fase», ha detto il sindaco Gianni De Martino dopo aver appreso dell'ordinanza, comunicando che solo dopo la sentenza, con la quale il Consiglio di Stato entrerà nel merito, il Comune adotterà ulteriori provvedimenti. «Comunque - ha detto De Martino - siamo ben decisi a riportare l'argomento in Consiglio Comunale». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino