Due gladiatori al termine del combattimento, l’uno vince l’altro soccombe. Questa è la scena dell’ultimo affresco rinvenuto a Pompei nell’area...
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Si tratta della scena di un combattimento tra un «Mirmillone» e un «Trace» , due tipologie di lottatori distinti da armature differenti e classici avversari nelle lotte gladiatorie.
«E’ molto probabile che questo luogo fosse frequentato da gladiatori. - dichiara il Direttore Generale Massimo Osanna – Siamo nella Regio V, non lontani dalla caserma dei gladiatori da dove, tra l’altro, provengono il numero più alto di iscrizioni graffite riferite a questo mondo. In questo affresco, di particolare interesse è la rappresentazione estremamente realistica delle ferite, come quella al polso e al petto del gladiatore soccombente, che lascia fuoriuscire il sangue e bagna i gambali. Non sappiamo quale fosse l’esito finale di questo combattimento. Si poteva morire o avere la grazia. In questo caso c’è un gesto singolare che il trace ferito fa con la mano, forse, per implorare salvezza; è il gesto di ad locutia, abitualmente fatto dall’imperatore o dal generale per concedere la grazia. L’ambiente di rinvenimento è solo parzialmente portato in luce - su un lato emerge un'altra piccola porzione di affresco che rivela la presenza di un’altra figura- in quanto lo scavo dello stesso è stato possibile a seguito dell’intervento di rimodulazione dei pendii dei fronti e alla loro messa in sicurezza, che costituisce l’esigenza prioritaria di tutto il cantiere della Regio V». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino