De Luca e de Magistris, tregua con vista sul voto: «Non ci saranno elezioni anticipate a Napoli»

De Luca e de Magistris, tregua con vista sul voto: «Non ci saranno elezioni anticipate a Napoli»
Non è una pace, ma una semplice tregua quella tra de Magistris e De Luca. Con il secondo sempre guardingo nei confronti del sindaco, ormai costretto ieri a un incontro a...

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Non è una pace, ma una semplice tregua quella tra de Magistris e De Luca. Con il secondo sempre guardingo nei confronti del sindaco, ormai costretto ieri a un incontro a palazzo Santa Lucia. Mezz'ora di colloquio, di cui i primi 10 minuti, per richiesta di de Magistris, devono essere un faccia a faccia tra i due senza altri testimoni. È l'immagine plastica di un risiko in cui il governatore è conscio che non ha bisogno, per le regionali, di alcun aiuto dell'ex pm. Anzi potrebbe essere pure un problema. Mentre il sindaco è costretto a fare buon viso e cercare di costruire una sorta di accordo per evitare che la sua maggioranza già logora non cada. D'altronde sono giorni che il governatore dice ai suoi: «Se de Magistris vuole votarci bene, altrimenti non ci interessa nulla». E pure l'ipotesi di un doppio voto Comune-Regione in contemporanea vede il governatore contrario. Naturale: così facendo dovrebbe costruire un patto di cui non sente assolutamente l'esigenza.


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Il sindaco di Napoli arriva in Regione puntuale alle 18. Summit concordato in tarda mattinata e fortissimamente voluto da de Magistris che per primo, l'altro giorno dopo 3 anni di veleni e attacchi reciproci, chiama De Luca. A metterlo alle strette sono i suoi consiglieri comunali che gli fanno pressing per trovare un accordo con lui in vista del voto. A San Giacomo, infatti, De Luca può contare su una pattuglia di 6-7 consiglieri, di cui 3 prossimi candidati nelle civiche deluchiane, che rispondono solo al governatore. E se de Magistris non chiude un patto, sarebbero proprio questi consiglieri a intavolarlo. Per questo si muove il sindaco, per cercare di frenare una frana della sua maggioranza e riuscire a trovare il punto di caduta per lui meno pericoloso. Che per ora ottiene: niente voto subito. Ne parlano, discutendo ieri mattina a Salerno di scenari elettorali, De Luca e il segretario napoletano del Pd Marco Sarracino. E per De Luca non sarebbe conveniente che si vada al voto in entrambi i palazzi napoletani. Così non è costretto a stringere accordi e l'attenzione rimane focalizzata solo sulla sua ricandidatura. E allo stesso tempo può tenere sulla corda de Magistris per altri mesi. Anche logorarlo, se vuole, con i consiglieri comunali che rispondono a lui. Per questo è facile immaginare che de Magistris, nei 10 minuti di faccia a faccia, abbia chiesto una mano a poter reggere i prossimi mesi. Cosa su cui ora può essere d'accordo De Luca.
 
La sostanza è che a oggi - a meno di terremoti - e anche per il futuro le strade politiche di de Magistris e De Luca continueranno a essere due linee parallele destinate a non convergere mai. Il sindaco sta prendendo coscienza che entrare nel centrosinistra allargato con De Luca è impossibile e anche poche ore prima dell'incontro ha ribadito che è «impensabile che faccia una lista per appoggiare politicamente» il governatore. Così, messa al sicuro la fascia tricolore almeno per i prossimi tre mesi perché le elezioni anticipate non piacciono a nessuno, continua a tessere la sua trama politica. E - stando a quello che è filtrato dopo il vertice - l'ex pm è sempre più convinto di scendere in campo da solo per candidarsi alla presidenza della Regione. O la va o la spacca - questo il ragionamento di de Magistris - il quale male che vada è convinto di entrare in Consiglio regionale e ritagliarsi uno spazio all'opposizione. Aspettando magari le elezioni politiche per rilanciarsi a livello nazionale. Contemporaneamente non ha abbandonato l'idea del ticket con i Cinquestelle per le regionali. Una pista quasi invisibile perché dai pentastellati non arrivano segnali incoraggianti. Resta il forte feeling con Roberto Fico che potrebbe puntare a fare il sindaco l'anno prossimo. Potrebbe essere questa la base di una strategia politica comune.

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Torniamo al vertice. Ultimato il faccia a faccia tra De Luca e de Magistris si è iniziato a ragionare sulla Fase 2, delle prospettive del turismo. Ed è venuto fuori il documento congiunto un patto per il rilancio della Campania e di Napoli: «Al centro dell'incontro - si legge nella nota - uno scambio di opinioni sulla Fase 2 dell'emergenza Covid e si è convenuto di mettere in campo insieme una serie di iniziative per consolidare l'immagine positiva di Napoli e della Campania che escono dall'epidemia in maniera molto forte e positiva. Si valuteranno nei prossimi giorni singole ipotesi di progetti culturali e promozionali. Presupposto di tutto è che la Campania rimanga assolutamente sicura, perché senza questo, tutto sarebbe improponibile».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino