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Complice il Covid che fece slittare le elezioni, Luigi de Magistris è stato il sindaco più longevo nella storia di Napoli, quasi 11 anni con la fascia tricolore. E a Palazzo San Giacomo ci vorrebbe ritornare. «Qualche mese fa avrei risposto di no a questa domanda ma oggi dico che sto valutando questa prospettiva così come quella per la Regione, dopo le Europee ne parleremo».
Si chiama «Voglia di sinistra» il terzo libro di De Magistris: 160 pagine che sembrano il manifesto politico del suo futuro prossimo. «Direi - racconta l’ex sindaco - che si tratta di una analisi politica del perché la sinistra ha fallito in questi anni, soprattutto quella parte che viene definita sinistra ma non lo è più perché è complessivamente scomparsa dal Parlamento tranne piccole eccezioni. C’è però una sinistra viva e resistente nel Paese reale. E poi racconto come dal basso si possono costruire esperienze di sinistra». Il riferimento è all’esperienza in Comune che De Magistris rivendica: «È stato un laboratorio con un consenso ampio che è andato al di là della sinistra radicale, dove abbiamo governato facendo cose di sinistra e magari utilizzando poco la stessa parola sinistra. Che può ripartire dal basso ricostruendo valori che oggi non sono più propri di quella attuale che è di opposizione e di governo. I valori a cui ispirarsi sono la pace, l’ambientalismo, il superamento di questo capitalismo senile e fallimentare la lotta alle disuguaglianze. Oggi quella che si fa chiamare sinistra si è appiattita e la destra vince perché fa la destra è riconoscibile».
De Magistris molto critico con Pd e M5S tuttavia lascia la sua creatura che è Unione popolare e rifiuta la candidatura alle Europee proposta da Michele Santoro.
Che è ben chiarito nelle 160 pagine del libro. «In questo periodo della mia vita avendo rinunciato alla Calabria pur avendo ottenuto il 17% alle regionali, ho deciso di impegnarmi molto raccontando la mia storia di magistrato e sindaco mettendola a disposizione del Paese per costruire legami che vanno E questo non è più compatibile con il ruolo di portavoce di Unione popolare che è un luogo politico che non abbandono». De Magistris chiarisce pure la vicenda della candidatura alle Europee con Santoro: «L’idea di Santoro è giusta nel senso che una lista per pace è giusta e sono convinto che otterrà il risultato. Ma non mi è scattata la molla dell’entusiasmo perché per me la squadra e la lista non devono avere solo nomi altisonanti».
Quindi resta solo Napoli: «Voglio dare un forte contributo alla mia città. Fare una critica forte alla nuova amministrazione che non mi piace e in prospettiva valutare la possibilità di ricandidarmi». Una battuta De Magistris la dedica anche all’avversario politico di sempre, il governatore Vincenzo De Luca e la sua marcia su Roma molto simile a quelle fatte dall’ex sindaco quando indossava la fascia tricolore. «Si vede che gli manco - conclude l’ex pm - ma io qualche volta sono andato sopra le righe nel parlare in campagna elettorale e ci può stare, ma durante l’esercizio di governo da sindaco sono stato sempre molto istituzionale stringendo la mano anche chi mi ha combattuto con durezza».
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