Complice il Covid che fece slittare le elezioni, Luigi de Magistris è stato il sindaco più longevo nella storia di Napoli, quasi 11 anni con la fascia tricolore. E a Palazzo San Giacomo ci vorrebbe ritornare. «Qualche mese fa avrei risposto di no a questa domanda ma oggi dico che sto valutando questa prospettiva così come quella per la Regione, dopo le Europee ne parleremo».
Si chiama «Voglia di sinistra» il terzo libro di De Magistris: 160 pagine che sembrano il manifesto politico del suo futuro prossimo. «Direi - racconta l’ex sindaco - che si tratta di una analisi politica del perché la sinistra ha fallito in questi anni, soprattutto quella parte che viene definita sinistra ma non lo è più perché è complessivamente scomparsa dal Parlamento tranne piccole eccezioni.
De Magistris molto critico con Pd e M5S tuttavia lascia la sua creatura che è Unione popolare e rifiuta la candidatura alle Europee proposta da Michele Santoro. La sensazione che è l’ex sindaco oggi come nel 2011 scommette ancora tutto su Napoli. «Io dico che la Schlein è sicuramente di sinistra, ma deve confrontarsi con un Pd che non è come lei. Mentre il M5s oggi ha scelto il campo della sinistra ma fino a ieri a flirtato con Salvini e non credo che Giuseppe Conte sia il nuovo Che Guevara per lui contano di più i like. Mentre l’alleanza Sinistra e Verdi ci sta perdendo alleandosi con il Pd, su certe battaglie sta arretrando, quanto a me ho deciso di intraprendere un altro percorso».
Che è ben chiarito nelle 160 pagine del libro. «In questo periodo della mia vita avendo rinunciato alla Calabria pur avendo ottenuto il 17% alle regionali, ho deciso di impegnarmi molto raccontando la mia storia di magistrato e sindaco mettendola a disposizione del Paese per costruire legami che vanno E questo non è più compatibile con il ruolo di portavoce di Unione popolare che è un luogo politico che non abbandono». De Magistris chiarisce pure la vicenda della candidatura alle Europee con Santoro: «L’idea di Santoro è giusta nel senso che una lista per pace è giusta e sono convinto che otterrà il risultato. Ma non mi è scattata la molla dell’entusiasmo perché per me la squadra e la lista non devono avere solo nomi altisonanti».
Quindi resta solo Napoli: «Voglio dare un forte contributo alla mia città. Fare una critica forte alla nuova amministrazione che non mi piace e in prospettiva valutare la possibilità di ricandidarmi». Una battuta De Magistris la dedica anche all’avversario politico di sempre, il governatore Vincenzo De Luca e la sua marcia su Roma molto simile a quelle fatte dall’ex sindaco quando indossava la fascia tricolore. «Si vede che gli manco - conclude l’ex pm - ma io qualche volta sono andato sopra le righe nel parlare in campagna elettorale e ci può stare, ma durante l’esercizio di governo da sindaco sono stato sempre molto istituzionale stringendo la mano anche chi mi ha combattuto con durezza».