Covid a Frattamaggiore, dipendenti positivi: l'Asl chiude il megadistretto 41

Covid a Frattamaggiore, dipendenti positivi: l'Asl chiude il megadistretto 41
Il Covid 19 non risparmia l'asl Na2 nord. Ospedale e distretto in affanno: troppo il personale costretto alla quarantena. La direzione generale decide di sospendere per 5...

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Il Covid 19 non risparmia l'asl Na2 nord. Ospedale e distretto in affanno: troppo il personale costretto alla quarantena. La direzione generale decide di sospendere per 5 giorni le attività del distretto 41 in via padre Mario Vergara, a cui fanno riferimento i pazienti di Frattamaggiore, Frattaminore, Grumo Nevano, Casandrino e Sant'Antimo. Almeno una decina i dipemdenti positivi al Coronavirus, e diversi altri sono in quarantena, per cui per consentire una sanificazione straordinaria degli ambienti ma soprattutto per consentire il rientro al lavoro in attesa dell'esito del tampone, è stata disposta la sospensione delle attività. Non è che la situazione sia migliore nella direzione strategica in via Lupoli, dove tra i diversi uffici una decina di lavoratori sono in quarantena. E proprio dai lavoratori arriva la richiesta di estendere al massimo il lavoro da remoto, lo smart working. Preoccupazione che i sindacati non nascondono.

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Cigl, Uil e Cos (Confederazione organizzazioni sindacali) hanno chiesto ai vertici dell'asl un incontro per affrontare questi temi ma soprattutto per individuare soluzioni per affrontare insieme l'emergenza. L'attenzione è focalizzata sul presidio ospedaliero San Giovanni di Dio, trasformato in un ospedale Covid, dove gli accessi per altre patologie, sono riservati esclusivamente ai casi di ricoveri indifferibili. Le tre sigle sindacali fanno rilevare che la pandemia non ha risparmiato il personale sanitario e quello parasanitario e che a fronte dell'aumento esponenziale di richiesta di accesso ai servizi ospedalieri fa riscontro una progressiva diminuzione del personale addetto, copito dalle quarantene domiciliari. I sopravvissuti sono costretti a tour de force insostenibili. I tre sindacati chiedono di poter individuare soluzioni condivise per garantire più personale dedicato all'area Covid per garantire una migliore fruizione dei tempi di riposo, e, da impiegare nel pronto soccorso e nelle unità operative complesse, in difficoltà per carenza di personale. A tutela della sicurezza e della salute del personale sollecitano «maggiore diponibilità di dpi necessari e rafforzamenti degli screening sul personale». In una seconda lettera gli stessi sindacati chiedono di poter affrontare il tema delle proroghe al personale straordinario assunto a tempo determinato per pochi mesi o con partite iva, ed arrivato ormai a scadenza».

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Il Mattino