Manfredi, asse con Draghi a Sorrento: “Salva Napoli” modello per altri Comuni

Manfredi, asse con Draghi a Sorrento: “Salva Napoli” modello per altri Comuni
inviato a Sorrento Un breve faccia a faccia riservato a margine del forum sul Mezzogiorno dove entrambi sono intervenuti. Da un lato il sindaco Manfredi, dall’altro il...

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inviato a Sorrento

Un breve faccia a faccia riservato a margine del forum sul Mezzogiorno dove entrambi sono intervenuti. Da un lato il sindaco Manfredi, dall’altro il premier Draghi. Con il secondo che s’informa sulla situazione napoletana. Anzitutto per capire come sta andando il piano di risanamento delle casse comunali dopo l’iniezione di Roma e poi per spingere sui progetti del Pnrr presentati da palazzo San Giacomo. Si parlano dopo l’intervento dell’ex presidente della Bce che, di fatto, apre “Verso Sud” il forum organizzato dal ministro della Coesione Mara Carfagna. 

Perché, al di là dei rapporti di cordialità tra il sindaco e il premier, questo interesse per Napoli? Il premier è convinto non solo che la città possa essere il motore principale della riscossa del Mezzogiorno ma anche l’ultimo fulcro di un modello politico in cui si mantengono gli equilibri della maggioranza sull’asse Pd-M5s. Non caso, proprio il premier avrebbe raccomandato a Manfredi di continuare a tenere questa linea politica improntata sull’equilibrio ed il pragmatismo. In particolare nel rapporto con i grillini a trazione contiana che, in queste ore, creano più di qualche spina al governo centrale. Non solo scenari politici perché Draghi vuole capire come sta andando realmente la manovra del Patto per Napoli. E, anzi, ha fatto capire come sia disponibile ad eventuali aggiustamenti in corso d’opera. Se servono, ovviamente. Non solo per l’interesse che c’è verso Napoli ma anche per capire se la manovra possa essere replicata anche per altre amministrazioni in profondo rosso. Se, cioè, una prima iniezione possa servire a far ripartire il motore dei comuni in difficoltà, fungendo da moltiplicatore economico. Napoli come apripista, insomma. Non solo perché a Draghi interessa anche altro: che la città amministrata dall’ex ministro presenti progetti per accedere ai finanziamenti del Pnrr. Perché sa bene come Napoli, al pari delle altre città, ha difficoltà con i tecnici. E, non a caso, proprio ieri a Sorrento getta una ciambella di salvataggio ai comuni a corto di tecnici necessari per tutti i passaggi burocratici dei fondi Ue: «Rafforziamo gli enti locali con l’assunzione di professionalità tecniche». Perché le difficoltà ci sono come chiarisce poi anche Manfredi: «Mi sono insediato a ottobre nel pieno dei bandi del Pnrr, e siamo riusciti a presentare tutti i progetti possibili, e devo anche dire con un pizzico di soddisfazione e orgoglio che - spiegherà Manfredi nel suo intervento - siamo riusciti a vincere tutti i bandi a cui abbiamo partecipato. Questo però non vale per tutti, proprio perché gli ultimi dieci anni in cui c’è stato un depauperamento delle strutture amministrative, soprattutto del Sud mettono in difficoltà i Comuni, soprattutto medio piccoli. Su questo va fatta una riflessione».

E la conferma di questo grande interesse per Napoli, arriva dopo dallo stesso primo cittadino. «C’è attenzione da parte del governo sulla capacità di intercettare e investire utilizzando il Pnrr. I veri cambiamenti si hanno nelle grandi aree metropolitane. Quello che riusciremo a fare nella nostra area metropolitana stabilirà il successo del Pnrr nel Mezzogiorno», spiega infatti il sindaco Manfredi confermando i temi del breve incontro con Draghi. E, sempre Manfredi, aggiunge: «Napoli è un po’ un esperimento. Noi abbiamo tracciato la strada e il modello adottato può essere un punto di riferimento per le altre città». E che ci sia interesse su Napoli è fuori discussione se ieri, tra i politici locali, il sindaco è l’unico chiamato ad intervenire in un panel tutto tagliato su economia e finanza. «È una fase politica e storica fondamentale, questo - conclude l’ex ministro - ci riempie di grande responsabilità. Abbiamo una responsabilità che riguarda tutta l’Europa». 

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Il Mattino