Il set è stato allestito, non a caso, in quel luogo dove il 15 maggio 1979 terminò - con l’arresto - la latitanza del boss Raffaele Cutolo. E a maggior ragione...
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Sul set anche Pasquale, fratello di Dario e coordinatore di Libera Sport Campania: «Oltre ad aver dato una mano a Scala nella stesura del libro - spiega - ho dato l'idea per un film diverso da tutti gli altri. Si deve capire cioè cosa vuol dire essere una vittima innocente. Questo non sarà un film che parla di camorra né un film che parla di vittime innocenti, ma un mix di tutto questo e chi lo vedrà dovrà provare alla fine un senso di vuoto e dovrà sentire sul proprio corpo quelle pallottole». Il film si conclude infatti con i tanti familiari delle vittime innocenti della criminalità in corteo, seguiti e sostenuti da numerose associazioni. «Vorrei far capire a tutti - conclude Pasquale - che Dario non è morto quel 6 dicembre 2004 ma vive in ognuno di noi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino