Elezioni 2022, l'appello di Toti per l'autonomia: «Utile per le regioni del Sud»

Elezioni 2022, l'appello di Toti per l'autonomia: «Utile per le regioni del Sud»
«Il patto del babà» tra Giovanni Toti e i candidati della lista sostenuta dal suo partito, Noi moderati, si pone un unico ambizioso obiettivo: «Vittoria...

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«Il patto del babà» tra Giovanni Toti e i candidati della lista sostenuta dal suo partito, Noi moderati, si pone un unico ambizioso obiettivo: «Vittoria del centrodestra alle prossime politiche per riformare davvero il Paese». Ieri il governatore della Liguria è arrivato in città per un tour elettorale: ha incontrato i cittadini e in serata alcuni giovani napoletani per un aperitivo a Chiaia. Un confronto più diretto con i suoi candidati lo ha avuto al Gambrinus, dove è arrivata anche una torta per il suo compleanno. Dopo le candeline i discorsi sono diventati più seri e Toti, sul progetto dell'autonomia a sorpresa apre al governatore campano Vincenzo De Luca.

«Intanto sediamoci intorno a un tavolo e disegniamolo questo progetto dell'autonomia, perché francamente fino ad oggi ho visto pochi passi avanti, anzi ho visto un grande pantano. Il punto di principio che credo De Luca non possa ignorare, e certamente da uomo intelligente non gli sfugge, è che con le stesse regole se oggi c'è un Paese diviso in due non si deve all'autonomia del Nord, lo si deve a scelte sbagliate di investimento. Investimenti industriali non coerenti col territorio che hanno lasciato il campo chiuso, regole uguali per costruire un albergo in Trentino o sulla costiera jonica o sul golfo di Napoli. Io credo che questo sia il principio base. Se vogliamo un Paese con regole uguali per tutti e poi una sana competizione tra territori, credo che l'autonomia sia inevitabile». Toti è convinto che il progetto dell'autonomia «sia giusto e che dovrebbero chiederla le Regioni del Sud più delle Regioni del Nord. Se questo Paese è diviso sostanzialmente in due o in tre con velocità diverse da ormai più di un settantennio di storia unitaria del Paese, qualcosa è stato sbagliato». Poi il leader di Italia al centro dà una stoccata al segretario del Pd Enrico Letta e una carezza alla leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. «L'unico rischio che ha questo Paese è quello dell'incapacità di una classe politica - evidenzia Toti, replicando a Letta sul rischio democratico in caso di vittoria del centrodestra -. Visto che siamo in testa nei sondaggi, abbiamo una responsabilità in più nel mostrarci capaci, equilibrati e concreti». Sulla possibilità di Meloni premier dice: «Se il centrodestra prende più voti degli altri e se FdI prende più voti tra i partiti della coalizione, spetterà a quel partito indicare un nome a Mattarella».

La regista del «patto del babà» è stata la candidata all'uninominale Napoli-Fuorigrotta Mariarosaria Rossi: «Carfagna e Di Maio non potranno mai vincere nel mio Collegio. Sto già cercando casa a Chiaia». E poi incalza: «Ricordo quando da giovane sono andata via dalla provincia di Caserta per cercare fortuna a Roma. Voglio vincere per far sì che nessun giovane vada più via da questa città». Lucrezia Orlando, candidata alla Camera nel plurinominale Campania 1-01, in quota Essere Napoli, sottolinea: «È necessario arrivare ad una stabilità di governo che solo il centrodestra può garantire. Basta slogan elettorali e promesse irrealizzabili. Sono necessari interventi programmatici adeguati e concreti, in grado di intercettare e soddisfare i bisogni dei cittadini. Dobbiamo essere determinati e trovare soluzioni immediate ed efficaci». Riccardo Guarino capolista alla Camera rimarca: «Continuo il mio impegno sul territorio da candidato che viene dalle battaglie cittadine e le porterò in Parlamento. Ci vuole concretezza perché la città è in un degrado incredibile, insicurezza e illegalità. Farò subito una proposta di legge per Napoli per garantire la sicurezza della nostra città». 

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Il Mattino