Elezioni Campania 2020, Forza Italia è divisa ma Russo assicura: «Nessuno lascerà il partito»

Elezioni Campania 2020, Forza Italia è divisa ma Russo assicura: «Nessuno lascerà il partito»
«Bocche cucite e cerchiamo di non offrire pretesti per dare adito a nuove polemiche». È il messaggio che Silvio Berlusconi ha fatto recapitare ieri in vista del...

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«Bocche cucite e cerchiamo di non offrire pretesti per dare adito a nuove polemiche». È il messaggio che Silvio Berlusconi ha fatto recapitare ieri in vista del lancio di Voce Libera, l'associazione-corrente creata da Mara Carfagna con una ventina di parlamentari di Forza Italia. Un'operazione politica che riguarda assai da vicino anche la Campania dal momento che potrà incidere in qualche modo anche sull'individuazione del candidato del centrodestra per Palazzo Santa Lucia, anche se il nome di Stefano Caldoro ha accolto già i favori degli alleati come pure del gruppo regionale. Il Cavaliere è solo infastidito che qualcuno abbia voluto far passare la nascita dell'associazione della vicepresidente della Camera come figlia di un accordo tacito, ha chiarito che non c'è in nessun modo il suo avallo all'operazione. Eppure l'ex premier non ha intenzione di esasperare i dissidi interni al suo partito più di quanto lo siano già. L'obiettivo è non esacerbare gli animi ed evitare di fare mosse azzardate in quella che sembra ormai diventata una partita a scacchi.


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È una sorta di guerra fredda quella in atto tanto a livello nazionale quanto fra i parlamentari campani di Fi. Una guerra che dura da mesi, ma che viene combattuta senza giungere a qualcosa che assomigli a una battaglia finale. Nessuno vuole ufficialmente inasprire lo scontro anche se il via libera all'associazione creata da Carfagna apre interrogativi e alimenta un clima di veleni difficile da contenere. Tutti però sono consapevoli che una sintesi sulle posizioni in campo, alla fine, andrà pur trovata visto che in ballo c'è da trovare un accordo sui candidati alle prossime Regionali. Almeno in Campania si cerca, grazie alla paziente opera del coordinatore Mimmo De Siano, di tenere il gruppo unito. Tutt'altra storia in Calabria, dove lo scontro è così infuocato che a poco più di un mese alle urne non è stato neppure trovato il candidato che dovrebbe esprimere Fi. Entrambe le fazioni, almeno in Campania provano a smussare gli angoli, ma le tensioni restano.

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«È giusto il richiamo di Berlusconi a non alimentare polemiche - spiega Paolo Russo, vicinissimo a Mara Carfagna - ma credo sia un invito che abbia rivolto a tutti. C'è grande dolore per me quando qualcuno lascia il nostro partito, ma prima o poi bisogna pure fare i conti con i motivi per cui questo accade». Russo spiega che non c'è nessuna intenzione di lasciare Fi, ma che quest'associazione nasce solo per recuperare una parte di elettorato che negli ultimi tempi ha abbandonato il partito. Il campo di gioco chiarisce che resta il centrodestra, come pure sulla possibile candidatura di Caldoro non chiude le porte, a dimostrazione che se di guerra si tratta non c'è al momento intenzione da parte di nessuno dei due eserciti in campo a voler lanciare bombe. «Non c'è nessun veto sui nomi spiega il deputato nolano ma ne facciamo una questione di metodo e su questo dovranno trovare una sintesi il coordinatore regionale De Siano con Mara Carfagna». Il punto è comprendere quale sia il metodo più idoneo perché, già da oltre un mese, Silvio Berlusconi ha individuato il suo candidato in Stefano Caldoro. E su questa linea sembrano ormai irremovibili i membri del direttivo campano di Fi.
 

Se tra i dirigenti locali si cerca di restare in silenzio, interviene però Fulvio Martusciello, non una voce qualsiasi visto che da eurodeputato è vicinissimo a Silvio Berlusconi, compagno di scranno a Bruxelles nell'avventura europea del Cavaliere. «La rosa di nomi individuata in Campania aveva figure di altissimo livello a partire da Paolo Russo, Severino Nappi e lo stesso Caldoro spiega Martusciello ma il presidente ha scelto Caldoro e la sua scelta va rispettata». Bastone e carota anche nelle parole dell'eurodeputato. «I salernitani di Fi dovrebbero avere chiaro in mente che il nostro avversario è il loro concittadino De Luca dice Martusciello riferendosi a Carfagna, Casciello, Fasano e Ferraioli visto che tutti coloro vengono da quella città stanno causando ritardi sulla scelta». Anche Stefano Caldoro preferisce restare in silenzio e aspettare che le acque si calmino. «Caldoro dice Martusciello ha una statura tale che di certo queste beghe non possono logorare la sua leadership». Berlusconi vorrebbe chiudere la partita campana in fretta per non giungere con l'acqua alla gola come sta avvenendo in Calabria. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino