Elezioni regionali in Campania, tocca a Forza Italia il candidato ma il nome non c'è

Elezioni regionali in Campania, tocca a Forza Italia il candidato ma il nome non c'è
Se Pd e M5S in Campania non riescono a calare sul territorio la nuova alleanza di Governo, il centrodestra non brilla per iniziative. C'è, però, un elemento...

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Se Pd e M5S in Campania non riescono a calare sul territorio la nuova alleanza di Governo, il centrodestra non brilla per iniziative. C'è, però, un elemento nuovo che potrebbe accelerare il percorso verso le regionali del prossimo anno. Alla riunione di due giorni fa tra i leader nazionali Berlusconi, Salvini e Meloni, è stata avviata la distribuzione di massima delle Regioni al voto. Al Sud, almeno in attesa di nuovi vertici soprattutto dopo le regionali in Umbria del 27, ci sarebbe questa suddivisione: la candidatura in Puglia a un esponente indicato dall'ex governatore Raffaele Fitto in quota Fratelli d'Italia, la Campania e la Calabria a un candidato indicato da Forza Italia.

 
Gli unici nomi emersi nel primo tavolo che ricompatta il centrodestra (compreso Giovanni Toti, sicuro ricandidato a governatore della Regione Liguria) sono i soliti big azzurri quali Mara Carfagna e Stefano Caldoro. Con numerose controindicazioni. La prima preferisce ritagliarsi un ruolo nazionale benché non abbia feeling con Salvini, il secondo attende invece l'evolversi degli eventi. Intanto, ha bacchettato la maggioranza governativa. «In Consiglio Regionale c'è una sola opposizione, quella di centrodestra. L'astensione del Movimento Cinque Stelle sul Def regionale conferma questa verità. L'astensione rispetto ad un atto così importante conferma la totale sintonia fra il Pd ed il M5S. Litigano sui giornali e trovano accordi nel Palazzo», la nota del capo della opposizione di centrodestra in Consiglio regionale. Caldoro sta lì e attende, come da carattere. Inoltre si sono perse le tracce del nuovo coordinatore campano della Lega, quel Raffaele Volpi con cui 5 anni fa Caldoro litigò.


I salviniani intendono recitare un ruolo, da primo partito in Campania dopo le ultime europee, ma non insisteranno su un proprio nome (Valentino Grant, l'ipotesi più accreditata, o Aurelio Tommasetti). «Avremo un ruolo centrale conferma Gianluca Cantalamessa in ragione dei voti ottenuti in ogni provincia. Ci saranno altre riunioni interpartitiche: i nomi dei candidati verranno decisi su un tavolo nazionale». L'aspirante governatore della Campania, insomma, anche se indicato da Forza Italia dovrà avere il beneplacito della Lega a cui potrebbe spettare la vicepresidenza. «La migliore formula è il centrodestra unito. Per la scelta del candidato ho proposto le primarie di coalizione, ma tutti i nomi fatti hanno qualità ed esperienza sufficiente per garantire alla Campania il buon governo», fa sapere Giampiero Zinzi, consigliere regionale totiano di «Cambiamo». Quali possono essere allora i nomi da pescare nelle file di Forza Italia? Escludendo Carfagna e Caldoro, restano i parlamentari Paolo Russo e Cosimo Sibilia. Si muove intanto raggruppando associazioni moderate l'ex assessore Severino Nappi, presidente dell'associazione «Nord e Sud». Altrimenti la soluzione non può che essere civica, qui sono emerse le ipotesi dell'imprenditore di Eccellenza campane Paolo Scudieri e dell'armatore Guido Grimaldi presidente di Alis, associazione nel campo della logistica e dei porti. Ha invocato per primo le primarie, ma ora lavora alla ricostruzione del Centro il sindaco di Benevento Clemente Mastella. «Se il centrodestra vuole vincere davvero le elezioni in Campania non può imporre candidati avulsi dai territori ma deve accettare la sfida delle primarie per individuare così la migliore figura per battere la sinistra», ha detto Luigi Barone, presidente dell'Asi di Benevento e promotore dei circoli «Le Primarie per il BuonGoverno Mastella Presidente». «Il popolo moderato invoca partecipazione, non scelte calate dall'alto. Stiamo continuando a visitare i comuni campani per promuovere una piattaforma programmatica per la candidatura di Mastella e riscontriamo grande entusiasmo», ha assicurato. Il quadro però resta confuso e senza una personalità in grado di rappresentare un vero fattore di innovazione rispetto al passato. Per poi sfidare De Luca, sperando da parte loro - che i Cinquestelle non lo appoggino. Perché con tre candidati in campo la partita sarebbe più in discesa per il centrodestra di nuovo unito. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino