Elezioni suppletive a Napoli, la rivolta dei riformisti dopo il patto con de Magistris

Sono i riformisti storico come Biagio De Giovanni e Paolo Macry a bocciare in maniera perentoria l'alleanza del centrosinistra con il sindaco Luigi de Magistris per sostenere...

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Sono i riformisti storico come Biagio De Giovanni e Paolo Macry a bocciare in maniera perentoria l'alleanza del centrosinistra con il sindaco Luigi de Magistris per sostenere la candidatura di Sandro Ruotolo al Senato. «I partiti della sinistra napoletana - Pd, Leu e, sorprendentemente, anche i renziani di Italia Viva - hanno stretto un accordo politico con de Magistris sulla candidatura di Ruotolo alle suppletive senatoriali. Una scelta che riteniamo infausta: perché de Magistris è stato uno dei peggiori sindaci della storia repubblicana di Napoli». Il siluro che centra in pieno l'ex pm - mollato anche dai suoi amatissimi centri sociali dopo l'ennesima piroetta politica - e la coalizione, colpisce al cuore anche Ruotolo. Siluro che non è partito dagli avversari politici del centrodestra. No, arriva dallo zoccolo duro e storico del riformismo napoletano, appunto De Giovanni e Paolo Macry, che il documento lo hanno prodotto sul loro «blog della politica» e che è stato condiviso e firmato, per esempio, da Umberto Ranieri, altra figura storica della sinistra riformista. E da decine e decine di altre personalità e gente comune, in maniera molto trasversale. Ruotolo - interpellato al telefono - non ha voluto commentare l'iniziativa di Macry e De Giovanni. «De Magistris - si legge ancora nel documento dei due politologi - è il responsabile del grave decadimento civile e materiale della città. Che oggi la sinistra si allei con lui, dopo nove anni di opposizione, costituisce un fenomeno di sconcertante trasformismo». Ancora due ficcanti critiche: «De Magistris è stato il primo e il più tenace interprete della pericolosa deriva populista e demagogica che è poi dilagata nel Paese. Perché la scelta di Ruotolo, al di là dell'indiscussa qualità professionale, è l'espressione di quel Partito Mediatico-Giudiziario che ha promosso e sostenuto sin dagli esordi politici de Magistris e perciò non può essere condivisa in alcun modo da chi, fuori e dentro la sinistra, si dichiara riformista e liberale». La replica arriva invece dal segretario metropolitano del Pd Marco Sarracino: «Sono dispiaciuto e rammaricato, Ruotolo rappresenta una delle migliori esperienze di Napoli e del sud e sarà un senatore che si occuperà dei problemi della città. Sarei contento però di potermi confrontare anche pubblicamente con coloro che manifestano questo tipo di critica. Sorrido, tuttavia, quando leggo tra le firme alcuni che non solo hanno impedito con ruoli di responsabilità locali e nazionali lo sviluppo e la crescita di Napoli, ma in qualche caso hanno quasi distrutto il partito di cui oggi sono segretario».

 

Tra chi ha condiviso il documento c'è anche lo spin doctor Claudio Velardi: «Io sono allergico alle firme - racconta ma in questo caso mi è sembrato particolarmente grave che il Pd si sia accucciato sotto de Magistris per piccolissime ragioni di potere queste aspetto è inquietante». Per Velardi «l'altra cosa che mi ha colpito molto è che in molti speravamo che a Napoli Italia Viva nascesse come cosa nuova, immune da questi comportamenti tattici da quattro soldi, invece non è così giudico». Parole di fuoco anche dalla ex arancione Marinella de Nigris Siniscalchi: «Pentita? No delusissima dal sindaco sì - spiega - non si può fare un accordo con de Magistris che rappresenta il fallimento di ciò che doveva essere, ovvero il nuovo. È ora di riappropriarci della nostra dignità. Il Pd come Iv e gli altri hanno sbagliato da tutti i punti di vista. Ruotolo mi è simpatico ma appoggiarlo significherebbe appoggiare de Magistris. Avverto tutti e lo dice chi lo ha votato e ci ha lavorato assieme che non è affidabile». Da un avvocato a un altro, Claudio Botti: «Ho condiviso e firmato il documento convintamente perché ritengo che in politica non debba prevalere quest'anima giustizialista mediatica». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino