Ercolano: niente truffa sul «bonus cultura», tutti liberi gli indagati

Il blitz era scattato lo scorso 8 febbraio: tre persone erano finite in carcere e altre due ai domiciliari

La libreria al centro dell'inchiesta
Non si configura il reato di truffa sul «bonus cultura 18app», tutti liberi gli indagati. Il tribunale del Riesame di Napoli ha annullato l'ordinanza contro i...

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Non si configura il reato di truffa sul «bonus cultura 18app», tutti liberi gli indagati. Il tribunale del Riesame di Napoli ha annullato l'ordinanza contro i cinque principali indagati della maxi inchiesta che ipotizzava i reati di truffa ai danni dell’Erario per il conseguimento di erogazioni pubbliche, associazione per delinquere finalizzata alla frode ai danni del Mibact, falso in atto pubblico, intestazione fittizia di beni e società, riciclaggio e autoriciclaggio. 

Tornano liberi, dunque, Annunziata Liccardi, Eduardo Mondola e Renato Alfieri, titolare e gestori di fatto della piccola libreria dei Borbone di via IV Novembre ad Ercolano. I tre, assistiti dagli avvocati Maurizio Capozzo e Bruno La Rosa, erano finiti in carcere lo scorso 8 febbraio, mentre ai domiciliari c'erano Giuseppe Mondola (papà di Eduardo) e Luigi De Luca, giovane procacciatore di «clienti». 

Tutti erano accusati di aver truffato il Ministero della Cultura di circa 3 milioni di euro con la complicità degli studenti neomaggiorenni di Ercolano, Portici, Napoli e dintorni, facendosi rimborsare 5852 bonus da 500 euro per acquisti di libri mai avvenuti, secondo l'accusa. Il tribunale del Riesame ha accolto la tesi difensiva: non sarebbe stato compiuto un reato, tutt'al più si tratterebbe di un illecito di tipo amministrativo.
 
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Il Mattino