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Hanno affidato all'hashtag #Siamoaterra le loro rimostranze. I commercianti di Sorrento fanno sentire il loro grido di dolore, ma senza proteste eclatanti. Gli iscritti a Confcommercio hanno manifestato tutto il loro disagio ieri mattina chiudendo le loro attività alle 11 per poi piazzarsi all'esterno delle saracinesche. L'iniziativa si è svolta in contemporanea con quella organizzata a Napoli dalla Fipe alla quale ha preso parte Natale Attardi, presidente Confcommercio Sorrento. «La protesta spiega Rossella Di Leva del direttivo nasce per far sentire la nostra vicinanza alle categorie che il governo ha deciso di chiudere. Le nostre attività, invece, non sono state chiuse, ma è come se lo fossero. Anzi così siamo stati penalizzati due volte». Due volte? «Il premier ha invitato gli italiani a non uscire chiarisce Di Leva - Chi pensate possa entrare in un negozio che non venda generi di prima necessità? E visto che non ci hanno imposto la chiusura, non abbiamo diritto ad alcun sostegno». Una situazione difficile per i commercianti di Sorrento, che quest'anno hanno dovuto fare i conti anche con l'assenza dei turisti. «Registriamo un calo medio del fatturato del 70% conclude Di Leva - Almeno avrebbero dovuto bloccare i pagamenti».
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Anche Pompei vive di turismo e «muore» di Covid-19.
A Ercolano, dove è andata in scena la prima protesta degli esercenti, commercianti e cittadini sono scesi di nuovo in piazza. I negozianti hanno chiuso le saracinesche per stringere tra le mani uno striscione con su scritto «Lavoro, rispetto, libertà». Il corteo ha attraversato l'intera città intonando l'inno di Mameli. Da piazza Trieste a via Panoramica, da corso Italia a Pugliano: il regno del mercato degli abiti usati, uno dei motori dell'economia cittadina messo in ginocchio dalle restrizioni. «Anche noi stiamo soffrendo molto - afferma Ciro De Gaetano, presidente della Cooperativa Mercato di Resina - I commercianti sono sull'orlo del baratro. Chiediamo che il governo cancelli le tasse per l'anno 2020 e 2021 e dia un ristoro anche a noi. Tutti i settori del commercio sono in difficoltà». Al termine della manifestazione il corteo è ritornato in piazza Trieste dove i commercianti hanno dato il via ad un flash mob. Tutti in ginocchio al centro della piazza, un'immagine per raccontare la disperazione di chi oggi chiede aiuti concreti. Una delegazione di commercianti, in mattinata, è stata ricevuta dal sindaco Ciro Buonajuto: a lui hanno simbolicamente consegnato le chiavi dei loro negozi.
«Il Covid si può affrontare senza morire di fame». Anche a Torre del Greco flash mob di commercianti e cittadini, tenutosi dalle 18.30 nella centrale piazza Santa Croce. Partito da un gruppo di esercenti della zona porto, tra titolari di bar e locali, il momento di contestazione pacifica, con distanziamento e mascherine, ha attirato anche movimenti artistici, titolari di palestre e attività sportive e anche i collettivi universitari e Potere al popolo. Presenti artisti come i Luna Janara, il gruppo di musica folk di Toto Toralbo.
servizi di Carla Cataldo, Massimiliano D'Esposito, Susy Malafronte, Francesca Mari.
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Il Mattino