Farmacie bancomat a Napoli: 60 rapine in sei mesi e un ferito a Soccavo

Farmacie bancomat a Napoli: 60 rapine in sei mesi e un ferito a Soccavo
Sessanta rapine in sei mesi. Le farmacie come il bancomat della microcriminalità. Una nuova impennata che preoccupa non solo i rappresentanti di categoria, ma anche i...

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Sessanta rapine in sei mesi. Le farmacie come il bancomat della microcriminalità. Una nuova impennata che preoccupa non solo i rappresentanti di categoria, ma anche i rappresentanti delle forze dell'ordine, più che mai impegnati nell'azione di contrasto ai reati predatori. L'ultimo caso è avvenuto a Napoli, nel quartiere di Soccavo: lunedì sera un delinquente armato di pistola ha fatto irruzione all'interno della farmacia Manfredi, in via Epomeo: voleva l'incasso della giornata; alla istintiva reazione del titolare, che coraggiosamente ha cercato di disarmarlo, il bandito ha replicato con rabbia, ferendo il farmacista. Ventuno giorni di prognosi, con trauma cranico refertato in ospedale.

 

GLI ASSALTI
Quello dei raid contro le farmacie è fenomeno ricorrente. Ma il picco di casi denunciati sia dall'Ordine dei farmacisti che da Federfarma Campania devono indurre ad una riflessione. Dall'analisi dei dati sulle rapine in farmacia emergono due aspetti importanti: la «serialità» del fenomeno microcriminale, con assalti che spesso hanno colpito sempre gli stessi obiettivi (qualche tempo fa i carabinieri riuscirono ad arrestare due malviventi che in pochi giorni avevano messo a segno ben 15 colpi in altrettante farmacie del Vomero); e l'alta redditività delle rapine: ogni raid - che si consuma in una manciata di secondi - frutta non meno di 500-1000 euro.

 
LA PREVENZIONE
Il fenomeno è ben noto alle forze dell'ordine. Solo negli ultimi mesi la Prefettura di Napoli ha convocato ben due riunioni del Comitato per l'ordine pubblico dedicato al contrasto delle rapine contro le farmacie. L'attenzione è dunque massima, e il fenomeno non viene sottovalutato. Lo dimostra - tra l'altro - il recente arresto di due rapinatori a Frattamaggiore, colti in flagranza dagli agenti della Polizia di Stato all'uscita di una farmacia appena presa di mira. Ma per due delinquenti assicurati alla giustizia altrettanti, se non di più, ne spuntano. Anche per questo la rete delle farmacie napoletane è stata inserita in un importante progetto di controllo del territorio, denominato «Argo Panoptes» proprio perché le affida ad un sistema integrato di telecamere di videosorveglianza, interna ed esterna ai locali.
GLI STRATAGEMMI
Ma la forza del male risulta spesso essere uguale e contraria a quella della prevenzione. E, recentemente, si sono registrati casi inquietanti che dimostrano come anche i delinquenti cerchino utili escamotages alla rete di protezione anche più sofisticata. Si sono registrati infatti casi di rapine consumate nelle farmacie durante le quali i rapinatori hanno utilizzato strumentazioni elettroniche in grado di creare frequenze di disturbo alle telecamere, neutralizzandone di fatto le registrazioni durante gli assalti.
I FURTI
Ma non è finita. Perché, in genere, si parla dei farmacisti come uno dei bersagli preferiti dai rapinatori. In realtà c'è un altro aspetto del quale invece poco si dice: quello dei furti nelle farmacie.
Tra il luglio e il settembre dello scorso anno - e dunque per tutta l'estate - tra Napoli e la fascia dei comuni dell'hinterland si sono registrati ben 26 colpi. Tutti realizzati con la stessa tecnica. Come dimostrano le immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisiti da polizia e carabinieri ad entrare in azione di notte era sempre la stessa banda di delinquenti; in tre scendevano da un'auto con targa bulgara utilizzata come testa d'ariete per sfondare le vetrine delle farmacie con la tecnica della «spaccata»; in un battibaleno i delinquenti riuscivano a sradicare dal basamento i registratori di cassa continua, riuscendo a portarsi via bottini anche molto consistenti (oltre 40mila euro, complessivamente). I responsabili di questi furti non sono mai stati identificati, anche se il fenomeno appare oggi in calo.
LE REAZIONI
In prima linea nel rappresentare il disagio e i timori di un'intera categoria professionale che continua a sentirsi, nonostante l'impegno delle forze dell'ordine, nel mirino dei malviventi ci sono ovviamente Ordine dei farmacisti e Federfarma. «I farmacisti - spiega il presidente dell'Ordine, Enzo Santagada - sono stanchi di subire rapine. Chiediamo a polizia e carabinieri di restare in prima linea nell'azione di contrasto a questi fenomeni odiosi e insopportabili».

«Ogni anno faccio pervenire a tutte le farmacie un decalogo con le indicazioni su come gestire le situazioni critiche e i casi di rapina - aggiunge il presidente di Federfarma Napoli, Michele Di Iorio - Si tratta di situazioni che possono provocare gravi danni biologici e la prima regola è: non reagire. Mi rendo conto che esiste una componente emotiva che non possiamo trattenere e anche io quando 25 anni fa ho subito una rapina, ho reagito. Quella volta il criminale ha sparato. Una reazione imprudente su cui abbiamo il dovere di ammonire qualsiasi tipo di risposta aggressiva. Confido nelle riforme riguardo l'aggravamento delle pene: il loro inasprimento delle può fungere da deterrente contro il saccheggio delle farmacie. Suggeriamo un potenziamento della videosorveglianza per tutte le farmacie e confidiamo anche nell'azione di carabinieri e polizia che sotto la regia della Prefettura stanno mostrando grande attenzione e sensibilità verso questa problematica e lo dimostrano i recenti arresti».
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Il Mattino