Bella Ciao sarà cantata alla recita dell’Istituto elementare De Amicis di Napoli. Un genitore, Paolo Santarelli, neurologo, leader del comitato di residenti di...
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Sulla vicenda interviene Sandro Fucito, Presidente del Comune di Napoli, chiedendo al genitore di essere oculato e di fare un’analisi più corretta: «Ci si rammarica di “Bella Ciao” alla recita scolastica? Inviterei – dice Fucito – a riflettere sul fatto che se esistono istituzioni repubblicane, lo dobbiamo proprio a quei partigiani che hanno favorito la liberazione del nostro paese e la creazione della democrazia, non comprendo il disagio di alcuni». Il Natale tra l’altro, commentano altri genitori, «dovrebbe accomunare tutti, Cristiani, Musulmani, insomma tutte le comunità; la musica serve ad unire, non centro a separare.
Ma Santarelli non vuole sentire ragioni, non vuole insomma che sua figlia «minorenne» possa cantare una canzone del genere», quasi come se alcune melodie fossero vietate ai minori di 18 anni. Ed incalza: «Questa canzone evoca uno dei momenti più bui della storia d’Italia. Scritta da vigliacchi senza patria e senza divisa che sparavano alle spalle ai veri soldati italiani». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino