Napoli, alla Galleria Vittoria ecco i lavori ma tra 5 anni bisognerà rifarli

Napoli, alla Galleria Vittoria ecco i lavori ma tra 5 anni bisognerà rifarli
Quattro mesi per rimettere in sesto la Galleria Vittoria malridotta e abbandonata; 120 giorni di corsa contro il tempo per convincere la Procura che il Comune ha...

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Quattro mesi per rimettere in sesto la Galleria Vittoria malridotta e abbandonata; 120 giorni di corsa contro il tempo per convincere la Procura che il Comune ha capacità, soldi e professionalità per restituire alla città una strada determinate. Il progetto è già scritto, l’aveva realizzato il gruppo di tecnici di Palazzo San Giacomo, firmato dagli ingegneri Edoardo Fusco e Daniele Luccisano. Siamo certi che il progetto sia esattamente quello di dicembre (al tempo pubblicato tra i documenti ufficiali del Comune): lo ha chiarito la stessa Amministrazione che ha annunciato il dissequestro chiarendo che «si attesta così la bontà del nostro progetto, visto il parere favorevole del Consulente Tecnico». Insomma il percorso è tracciato, ed è lo stesso di quattro mesi fa.

Ora, sulla scorta delle necessità individuate per “rifunzionalizzare” (così dicono i tecnici) la galleria, è necessario che si scriva un accurato piano esecutivo. Si sta cercando qualcuno in grado di farlo in tempi stretti perché la burocrazia prevede quattro settimane per questa operazione, cioè un mese da sottrarre ai quattro imposti per i lavori. E questo è il primo poderoso problema: perché il documento che Palazzo San Giacomo ha presentato alla Procura, prevede tre mesi di esecuzione degli interventi; più quello destinato alla progettazione esecutiva fanno quattro. Significa che non deve esserci nemmeno una sbavatura altrimenti la scadenza arriverà prima del termine dei lavori. 

A dire la verità, visti così, sulla carta, i lavori che il Comune prevede di effettuare in galleria non sono poi così sconvolgenti. I tecnici hanno stabilito che il muretto che sta alla base della galleria, quello ricoperto di marmo, è perfetto e non ha problemi sicché non dovrà subìre interventi; anche la copertura della volta che si trova in alto, nello spazio fra i 135 archi in calcestruzzo armato, viene ritenuta solidissima e non subirà alcun lavoro di sistemazione. Agli altri pannelli si lavorerà per rendere più solidi gli agganci con un sistema congiunto di nuove staffe e “inghisaggio con resina chimica” (testuale dal progetto). Insomma, dei 3.569 pannelli di calcestruzzo armato prefabbricato ricoperti di tesserine da mosaico bianche, solo una piccolissima parte verrà coinvolta nei prossimi lavori. 

Il documento firmato dai due ingegneri del Comune spiega anche che bisognerà (ovviamente) rimettere a posto i pannelli spaccate durante i controlli, che sarà necessario rivedere il sistema di illuminazione laddove è stato danneggiato e che si provvederà alla riparazione o alla sostituzione, dove necessario, del sistema di raccolta delle acque. Valore stimato per le operazioni di modesta risistemazione della galleria, 607.855 euro e diciassette centesimi che Palazzo San Giacomo ha già trovato. Ad eseguire gli interventi, secondo quanto spiegano gli assessori competenti, sarà Anas con la quale è già stato stabilito un accordo di massima.

Come avrete capito non si tratta di una revisione totale della galleria Vittoria. Sono semplici operazioni per garantire un altro po’ di sicurezza in attesa del restyling totale del quale, come puntualizzato dagli stessi ingegneri comunali Fusco e Luccisano, c’è un bisogno talmente tenace da dover essere garantito nell’arco di quattro o cinque anni al massimo, perché la “rifunzionalizzazione” attuale non avrà un tempo di resistenza che va oltre il lustro. 

E qui il tema si fa delicato perché quel chiarimento dei tecnici comunali sulla necessità di procedere al reperimento di fondi per nuovi lavori più consistenti, e sull’importanza della redazione di progetti adeguati a rimettere realmente in sesto la galleria, ha lasciato molti dubbi all’interno del consiglio comunale: «Ho letto la questione sui giornali e la ritengo impossibile - Il presidente della commissione mobilità del consiglio comunale, Nino Simeone, sembra attonito - come potrebbe il Comune impegnare seicentomila euro sapendo che nel giro di cinque anni dovrà investire altro denaro pubblico per la stessa infrastruttura? No, non riesco a pensare che sia la verità, anche perché se fosse così, ci sarebbe da invitare la Corte dei Conti a una verifica della singolare situazione». 

I dubbi di Simeone vanno a scontrarsi con la realtà del progetto di Palazzo San Giacomo nel quale gli ingegneri precisano «il presente progetto di rifunzionalizzazione della Galleria Vittoria è finalizzato ad addivenire alla riapertura della Galleria con un orizzonte temporale di almeno 4-5 anni, periodo ritenuto congruo per procedere ad una nuova procedura (redazione di un progetto, reperimento dei fondi, espletamento di gara ed esecuzione lavori) per la completa rivisitazione dell’attuale sistema di rivestimento, che potrà prevedere in via alternativa la completa rimozione e ricostruzione dell’attuale sistema di rivestimento, ovvero il restauro del rivestimento esistente, ovvero, alternativa più realistica, una combinazione delle due precedenti soluzioni». Insomma, il concetto è chiaro, entro cinque anni bisogna rifare i lavori e in quell’occasione bisognerà farli perbene. 

Sulla questione proprio la commissione mobilità, ieri, ha inviato una dura nota indirizzata all’assessore Clemente e al dirigente al servizio urbanistica Massimo Santoro: «La scrivente commissione, venuta a conoscenza, solo a mezzo stampa, del dissequestro della Galleria Vittoria da parte della Procura di Napoli, preannuncia la convocazione di apposita commissione per poter esaminare la documentazione prodotta dagli uffici ad integrazione del progetto di messa in sicurezza precedentemente presentato, che ha consentito il dissequestro stesso. Pertanto chiede che la suddetta documentazione venga inoltrata alla commissione in tempi brevi». 

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Il Mattino