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«Ho avuto un crollo fisico, a causa dello stress ho il ciclo mestruale ogni 15 giorni e i livelli di ferro nel sangue sono calati a picco. Ho dovuto fare una cura che non avrei neppure potuto pagarmi se non mi avessero aiutato il consigliere regionale Pasquale Di Fenza e l’associazione “Calatia Rosa” che mi sta assistendo in questo incubo». Quell’uomo continua a venire sotto casa e minacciarmi. Anna (nome di fantasia) è la donna di Giugliano perseguitata da un 78enne da tre anni.
Tentativi di investirla con l’auto, di strangolamento e quotidiane minacce di morte: «Ti taglio la testa», le diceva l’uomo fin solo alla scorsa settimana. A nulla sono valse oltre 30 denunce presentate: lo scorso febbraio la Procura di Napoli ha rinviato il processo contro il 78enne al prossimo settembre. Dopo tre anni di calvario, un lavoro perduto perché l’uomo la perseguitava anche lì, due figli da accudire, Anna non ce la fa più. È letteralmente crollata fisicamente e psicologicamente. È l’altro versante di un 8 marzo, una festa della donna che una festa non è per tutte.
Ieri mattina, però, qualcosa si è mosso. Dopo l’interessamento del nostro giornale alla storia di Anna, in tanti si sono attivati per aiutare la donna 47enne. Di primo mattino è stata ieri convocata dal Commissariato di Giugliano per far partire il “Codice rosso”, la legge approvata meno di 3 anni fa proprio per aiutare le donne vittime di minacce e violenze. «Il terrore che vivo ogni giorno - spiega Anna - è che tra un po’ non potrò neppure più raccontarla questa storia perché quell’uomo sarà riuscito nel suo piano di farmi fuori». Se si attivasse il “Codice rosso” all’uomo sarebbe vietato di avvicinarsi, come fa ancora nonostante le denunce anche pubbliche della donna. «Non mi basta il divieto di avvicinarsi a casa mia - racconta Anna - perché non starei comunque al sicuro. Chiedo che a quell’uomo venga messo il braccialetto elettronico in modo da poterlo fermare per tempo».
Dopo che il Mattino aveva dato notizia del caso anche la commissione parlamentare d’inchiesta sul Femminicidio e la Violenza di genere si è interessata per volere della presidente Valeria Valente. «Abbiamo chiesto alla Procura di Napoli l’accesso agli atti - spiega la deputata - perché vorremmo capire i motivi che non hanno reso possibile accertare più celermente questa situazione. Soprattutto quando abbiamo letto che il processo è stato ulteriormente rinviato di altri mesi». Intanto Anna cerca un lavoro: «Cerco - dice - ma potrò iniziare solo quando questa situazione sarà del tutto risolta».
Il Mattino