Anna, perseguitata da uno stalker nel Napoletano: «Un calvario lungo tre anni ma nessuno lo ferma»

Anna, perseguitata da uno stalker nel Napoletano: «Un calvario lungo tre anni ma nessuno lo ferma»
di Valentino Di Giacomo
Martedì 8 Marzo 2022, 23:04 - Ultimo agg. 9 Marzo, 18:45
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«Ho avuto un crollo fisico, a causa dello stress ho il ciclo mestruale ogni 15 giorni e i livelli di ferro nel sangue sono calati a picco. Ho dovuto fare una cura che non avrei neppure potuto pagarmi se non mi avessero aiutato il consigliere regionale Pasquale Di Fenza e l’associazione “Calatia Rosa” che mi sta assistendo in questo incubo». Quell’uomo continua a venire sotto casa e minacciarmi. Anna (nome di fantasia) è la donna di Giugliano perseguitata da un 78enne da tre anni.

Tentativi di investirla con l’auto, di strangolamento e quotidiane minacce di morte: «Ti taglio la testa», le diceva l’uomo fin solo alla scorsa settimana.

A nulla sono valse oltre 30 denunce presentate: lo scorso febbraio la Procura di Napoli ha rinviato il processo contro il 78enne al prossimo settembre. Dopo tre anni di calvario, un lavoro perduto perché l’uomo la perseguitava anche lì, due figli da accudire, Anna non ce la fa più. È letteralmente crollata fisicamente e psicologicamente. È l’altro versante di un 8 marzo, una festa della donna che una festa non è per tutte.

Ieri mattina, però, qualcosa si è mosso. Dopo l’interessamento del nostro giornale alla storia di Anna, in tanti si sono attivati per aiutare la donna 47enne. Di primo mattino è stata ieri convocata dal Commissariato di Giugliano per far partire il “Codice rosso”, la legge approvata meno di 3 anni fa proprio per aiutare le donne vittime di minacce e violenze. «Il terrore che vivo ogni giorno - spiega Anna - è che tra un po’ non potrò neppure più raccontarla questa storia perché quell’uomo sarà riuscito nel suo piano di farmi fuori». Se si attivasse il “Codice rosso” all’uomo sarebbe vietato di avvicinarsi, come fa ancora nonostante le denunce anche pubbliche della donna. «Non mi basta il divieto di avvicinarsi a casa mia - racconta Anna - perché non starei comunque al sicuro. Chiedo che a quell’uomo venga messo il braccialetto elettronico in modo da poterlo fermare per tempo». Giovedì scorso a casa di Anna c’era pure un’assistente sociale e anche lei ha assistito agli appostamenti di quel 78enne che attende Anna sotto casa quasi ogni giorno. «Anche l’assistente ha visto che mi minaccia facendo e che lui mi fa il gesto di tagliarmi la gola e - racconta - siamo andate insieme a fare l’ennesima denuncia». Ieri gli agenti della polizia Anticrimine di Giugliano hanno raccolto dettagliatamente tutte le informazioni date da Anna. «Per la prima volta - dice la donna - mi sono sentita ascoltata, sono stati due ore con me con grande professionalità e gentilezza e abbiamo scritto l’ennesima denuncia per attivare il “Codice rosso”. Spero sia la volta buona».

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Dopo che il Mattino aveva dato notizia del caso anche la commissione parlamentare d’inchiesta sul Femminicidio e la Violenza di genere si è interessata per volere della presidente Valeria Valente. «Abbiamo chiesto alla Procura di Napoli l’accesso agli atti - spiega la deputata - perché vorremmo capire i motivi che non hanno reso possibile accertare più celermente questa situazione. Soprattutto quando abbiamo letto che il processo è stato ulteriormente rinviato di altri mesi». Intanto Anna cerca un lavoro: «Cerco - dice - ma potrò iniziare solo quando questa situazione sarà del tutto risolta».
 

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