Pericolo crolli e centinaia di alberi a rischio, il Gran Cono del Vesuvio resta chiuso

Pericolo crolli e centinaia di alberi a rischio, il Gran Cono del Vesuvio resta chiuso
Vesuvio ancora off limits per i lavori straordinari di messa in sicurezza del costone a quota 800, sulla strada che conduce al cratere. Resta interdetto l'accesso fin dalla...

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Vesuvio ancora off limits per i lavori straordinari di messa in sicurezza del costone a quota 800, sulla strada che conduce al cratere. Resta interdetto l'accesso fin dalla rotonda de La Siesta (quota 500) e la biglietteria per le visite al Gran Cono, non attiva dal 25 novembre scorso, con ricadute sulle attività produttive e sul turismo. Ieri mattina, ennesimo sopralluogo sul posto, dove i carabinieri forestali del Reparto per le Biodiversità di Caserta lavorano da 10 giorni a un'operazione di bonifica per il pericolo di crollo massi e alberi bruciati dai roghi del 2017.


Il summit però, tra il responsabile del Reparto Forestali di Caserta, il colonnello Michele Capasso, il comandante della polizia Municipale di Ercolano, Francesco Zenti e il consigliere della Città Metropolitana di Napoli, Michele Maddaloni (delegato al Parco Nazionale del Vesuvio) ha stabilito la proroga dei divieti fino almeno, a lunedì prossimo quando un nuovo sopralluogo alle 9 consentirà di verificare lo stato dei fatti. Tutto è cominciato venerdì 23 novembre quando il crollo di un masso in pietra lavica dal costone prospiciente la strada provinciale che porta al cratere ha reso necessaria l'interdizione al traffico e di conseguenza, lo stop alle visite turistiche disposte dall'Ente Parco Nazionale del Vesuvio. Da un sopralluogo effettuato qualche giorno dopo dai forestali giunti da Caserta è emerso, poi, che oltre al crollo dei massi dal costone, è pesante il rischio di schianto sulla strada di centinaia di alberi bruciati dai roghi dell'anno scorso.
 
Quindi, è cominciata un'opera di bonifica, con il taglio dei tronchi e interventi straordinari anche nei week end, che deve essere completata. Per cui i forestali lavoreranno a ritmi serrati un'altra settimana, anche di sabato e domenica, e per dare loro man forte, da ieri è subentrata anche una squadra degli operai forestali della Città Metropolitana di Napoli al lavoro per la messa in sicurezza del tratto di strada compreso tra quota 800 e l'ex Piazzale Seggiovia. L'accesso sarà consentito soltanto ai residenti e a coloro che sono diretti ad alcune attività turistiche della zona. Mentre, chi è interessato all'acquisto di legna prodotta dalla potatura degli alberi da tagliare in loco dovrà rivolgersi ai carabinieri forestali di Caserta (Tel.0823 354693; Fax 0823 356039). Un'operazione necessaria, quella della bonifica, che come riferiscono i tecnici è preventiva e ha lo scopo di evitare lo schianto di alberi sulla carreggiata interessata dal passaggio frequente di autobus di turisti ed automobili; quindi a scongiurare tragedie. È questo uno degli aspetti del dissesto idrogeologico del Vesuvio acuito dai potenti roghi, come ha detto anche il presidente dell'Ordine dei Geologi della Campania, che registra un livello di rischio massimo (R4). Interventi necessari che però, da due settimane, visto il blocco delle visite al cratere, stanno incidendo sull'economia legata al Vesuvio specie di guide turistiche, agenzie di trasporto e attività ricettive: cChiuse quella a quota mille per cui l'introito è pari a zero.


Lo stop alla biglietteria del Gran Cono poi, oltre ad aver bloccato gli introiti dell'Ente Parco, ha paralizzato anche l'attività delle guide turistiche. A risentirne inoltre, alcuni B&B della zona, anche se a Ercolano compensa la presenza del Parco Archeologico, ma soprattutto, la «Vesuvio Express Bus Shuttle» che si occupa del trasporto dei turisti dalla stazione della Circumvesuviana di Ercolano fino al cratere. «Se in questo periodo dell'anno dice il responsabile Agostino Scarrone arriviamo a trasportare circa 200 turisti al giorno con una media di sei corse (fino a 13-15 d'estate), da 15 giorni il trasporto è pari a zero. I turisti non arrivano perché li informiamo del blocco. Una ricaduta anche su attività ricettive e commerciali. Credo che il problema vada affrontato diversamente: non con la chiusura totale, ma con un sistema di sensi unici alternati». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino