Porta San Gennaro è la più antica porta d'accesso alla città. Nel corso dei secoli, nonostante i numerosi rimaneggiamenti, è sempre stata la...
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Proprio negli scorsi giorni, per cercare di debellare definitivamente lo spinoso problema, la IV Municipalità è corsa ai ripari con l'installazione di una nuova serie di dissuasori anti-scooter. Un intervento che rappresenta non solo un "pugno in un occhio" dal punto di vista architettonico, ma che si è rivelato essere del tutto inutile a fronteggiare il problema. Come ha denunciato il Comitato Diritti Essenziali, infatti, i 12 nuovi dissuasori sono stati posizionati ad una distanza tale da consentire comunque un agevole transito agli scooter che, nonostante i divieti, continuano a invadere la zona.
«La soluzione scelta dall’amministrazione - scrive Patrizia Bussola del battagliero comitato di quartiere - per inibire il passaggio di moto e motorini nell’area di Porta San Gennaro non sta dando i risultati sperati, anzi. I paracarri in pietra, ben 12, posizionati un po' alla rinfusa ai due estremi di Porta San Gennaro, non solo guastano l’armonia architettonica del luogo ma, soprattutto, non hanno scoraggiato i motociclisti indisciplinati che continuano, in centinaia, ad invadere l’area pedonale, sfrecciando pericolosamente tra i passanti e i tavolini di bar e pizzerie.
Vogliamo ricordare - prosegue l'attivista - che nei piani “Sicurezza” della Regione e del Comune era programmata l’installazione, mai concretizzata, di almeno 4 telecamere, finalizzate sia alla sicurezza che al controllo della Z.T.L. La loro presenza sarebbe stata più dissuasiva dei paracarri, che al momento intralciano solo le comitive dei turisti e non l’arroganza dei tanti motociclisti scostumati. La Polizia Municipale non dispone di risorse tali da garantire un controllo continuo dell’area, dunque gli indisciplinati continueranno a fare il comodo loro».
Un'area, quella di porta San Gennaro, che necessiterebbe di un importante lavoro di riorganizzazione della viabilità a causa della contemporanea presenza di tavolini di bar e pizzerie e delle impalcature dei lavori di restauro agli affreschi di Mattia Preti. Non può bastare, e non poteva essere altrimenti, l'installazione di qualche dissuasore per debellare un malcostume sempre più diffuso.
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Il Mattino