Il destino del laghetto del parco Troisi di San Giovanni a Teduccio è ancora sconosciuto ai tanti cittadini della periferia orientale. Incredulità e meraviglia tra i...
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La questione del laghetto del parco Troisi è emersa negli ultimi giorni dopo una nota di Vincenzo Morreale, storico attivista e presidente del comitato civico di San Giovanni, nella quale egli ha parlato del rischio di cementificazione del parco con l'eliminazione del laghetto sottolineando l'ambiguità del progetto approvato dalla giunta comunale in estate. Nello studio di fattibilità legato alla delibera numero 315 del 5 luglio scorso si legge: «L'area adibita a laghetto sarà riqualificata al fine di aumentarne la fruibilità con l'integrazione di attrezzature atte allo svolgimento di attività sportive in coerenza con gli obiettivi di naturalizzazione, recupero e trattamento delle acque meteoriche, incremento della biodiversità in ambito urbano e periurbano». Per il Troisi il Comune ha previsto una serie di complessi interventi di riqualificazione che saranno finanziati con i fondi del piano strategico della Città Metropolitana di Napoli: è stato messo a disposizione un milione di euro.
Cosa ha motivato tale scelta lo si può capire nello stesso documento nel quale si specifica che «il laghetto artificiale risulta non più attivo a causa della rottura del sistema di alimentazione idrico, dovuta questa all'assenza di manutenzione». E lo conferma anche Ciro Borriello, assessore al verde urbano del Comune di Napoli, in un post su Facebook. «Il laghetto preesistente creava non pochi problemi igienico-sanitari ed una onerosa manutenzione ordinaria, non semplice da gestire» scrive Borriello parlando di correttivi da mettere in campo nella successiva fase di progettazione ascoltando anche cittadini e associazioni. Nel post non manca una frecciatina ad Antonio Bassolino che pochi giorni fa scritto su Twitter «Quanto è triste oggi» pubblicando una immagine dell'invaso senz'acqua paragonata a una vecchia fotografia del laghetto con tanto di zampilli. L'assessore Borriello, in merito alla manutenzione, ha parlato di «vacche grasse degli anni 90».
Dopo anni di indifferenza i cittadini hanno deciso di mobilitarsi. «Non possiamo arrenderci all'idea che il laghetto sarà cancellato per sempre» scrivono gli organizzatori del flash mob in programma la prossima domenica. «É assurdo eliminare per sempre un elemento caratteristico del parco e di tutto il quartiere, una attrattiva per le persone ma soprattutto il covo naturale di molte specie di animali, per ultimo i rospi smeraldini» si legge nell'evento della pagina Facebook 'K Marin'. L’invito ai partecipanti è portare con se una bottiglina di plastica da utilizzare per un gesto simbolico e poi differenziare.
La richiesta, rivolta al Comune di Napoli, è quella di utilizzare i finanziamenti per ripristinare il laghetto dopo anni di abbandono e degrado e di «trovare, insieme ai cittadini e alle associazioni di Napoli Est, la soluzione migliore per ridare luce e decoro al parco» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino