«La sua vita è stata un'avventura e meritava di essere raccontata in maniera romanzata». Così Achilleugenio Lauro, nipote del 'Comandante' presenta il suo volume...
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Una carriera di imprenditore e di politico che, considerato anche il suo ruolo nella storia calcistica di Napoli, ha portato molti a disegnare un paragone con Silvio Berlusconi: «Bisogna collocare i personaggi nella loro epoca - ribatte Achilleugenio Lauro - mio nonno ereditò una città distrutta dalla guerra, mancava tutto, persino le aule dove fare lezione ai bambini. Molti lo accostano a Berlusconi per il suo ruolo nell'impresa, nel calcio, nella politica e nello spettacolo ma per me è stato un personaggio unico. E oggi, mi fa piacere che ci siano tanti che pur provenendo da posizioni di sinistra contribuiscono a sfatare dei miti come quello della 'mani sulla città': mi spiace per il compianto Rosi ma fu il commissario prefettizio che lo seguì alla guida di Napoli, Correra, che diede il 75%-80% delle licenze edilizie. Non fu Lauro».
Una tesi, questa, sposata anche da Giovanni Minoli che ha presentato il volume oggi a Napoli. «Lauro - dice - fu una figura italiana anomala di imprenditore, di uomo di spettacolo, sport e politica fuori dal politicamente corretto e come tale sempre pre-giudicato. È curioso, ad esempio, che sulle »mani sulla città« comunisti e democristiani convergessero attribuendo, come era più comodo, a Lauro tutta la speculazione edilizia».
Il Mattino