«Per me Annalisa è viva e tutte le persone che hanno voglia di cambiamento ne sono la prova. Queste manifestazioni sono la dimostrazione che la città...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Giovanni Durante ha fatto appello non solo ai ragazzi delle cosiddette «baby gang», ma anche ai padri come lui: «Sono passati 14 anni e da allora lotto per dare un aiuto ai ragazzi, gli stessi che devono capire che c'è bisogno di una svolta, vale in particolar modo per quelli che nell'ultimo periodo hanno preso la strada delle baby gang: credo che i padri devono stare più vicini ai loro figli, io sto lottando per dare il mio contributo, anche loro devono fare la propria parte».
Il lavoro dell'iniziativa è stato coordinato dai docenti e dall'Associazione Studenti napoletani contro la camorra, promotori ogni anni dell'iniziativa #UnLibroPerAnnalisa. L'omaggio al ricordo di Annalisa è arrivato anche attraverso i versi dei poeti Vincenzo Russo e Giuseppina dell'Aria, che accompagnati con le dolci melodie dell’arpa affidata al Maestro Gianluca Rovinello, hanno decantato alcune opere in memoria della ragazza. Tra rime e musica gli studenti hanno alternato domande e dato spunti di riflessione sul tema coinvolgendo direttamente il papà di Annalisa, la giornalista Giuliana Covella, i docenti e i rappresentanti istituzionali presenti in sala.
«Come sostiene in una dedica Erri De Luca, Annalisa non si trovava nel posto sbagliato, ma in quello giusto, dove una ragazza della sua età doveva stare: per strada insieme agli amici a vivere la vita - ha affermato l'assessore alla Cultura e al Turismo di Napoli, Nino Daniele - e quindi dobbiamo soprattutto ricordarla per questo. Non bisogna togliere i ragazzi dalle strade, ma fare in modo che le strade siano un posto in cui i ragazzi possono stare in tranquillità. Questa giornata serve a dire soprattutto questo: quando c'è un grilletto che spara siamo un po' tutti responsabili e dobbiamo impegnarci a cambiare la nostra società». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino