In 40 si sono presentati questa mattina al Tribunale di Napoli indossando il vestito migliore per un giorno importante: il giuramento per l’abilitazione da avvocato. Ad...
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Un preavviso brevissimo che impedirà ad alcuni di loro di poter essere presenti. Tanto lo sconforto tra praticanti e parenti, tra chi ha dovuto prendere un treno da Aversa per essere lì e chi ha preso un giorno di ferie dal lavoro. Sono seguite proteste e richieste di spiegazioni, ma non sono state loro date risposte esaustive. Secondo i ragazzi la motivazione reale sarebbe da addursi all’assenza di alcuni consiglieri dell’ordine degli avvocati che hanno dimenticato la data della cerimonia, stabilita due settimane fa a seguito di una richiesta preventiva di 5 mesi. Il giuramento è di per se una pura formalità, ma ha per i praticanti un’importanza fondamentale in quanto rappresenta il momento in cui acquistano la possibilità di costituirsi in giudizio per cause entro un certo valore e per determinate materie e segna quindi il punto di partenza della professione. I giovani avvocati in attesa di abilitazione si dicono risentiti dal trattamento che è stato loro riservato dal consiglio dell’ordine vedendosi sbattere una porta in faccia sul nascere della loro carriera proprio da chi dovrebbe garantire la loro figura professionale.
Nel merito, «il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli precisa che il giuramento era stato posticipato per sopraggiunti e concomitanti impegni istituzionali e che tale posticipo era stato comunicato attraverso i propri canali istituzionali. Stamani, infatti, non era presente alcun consigliere semplicemente perché l’appuntamento settimanale con la seduta consiliare non si è svolto come abitualmente nella sede del Palazzo di Giustizia bensì presso il Tribunale di Napoli Nord, per esprimere vicinanza alle altre migliaia di iscritti che fanno capo a quell’Ufficio giudiziario. Purtroppo, la seduta è stata anticipata all’ultimo momento per l’indisponibilità della sala all’orario prefissato, comunicata al Consiglio solo in tarda mattinata. Il presidente del Consiglio, Armando Rossi, si scusa per il disagio arrecato; fa però notare che l’improvvisa modifica del calendario era stata ufficializzata ma probabilmente non recepita in tempo dagli interessati». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino