Incubo Tari a Napoli: arriva la card elettronica per «misurare» la spazzatura prodotta

Incubo Tari a Napoli: arriva la card elettronica per «misurare» la spazzatura prodotta
Chi più differenzia meno paga. E, nello stesso tempo, il calcolo della Tari si effettua in base ai rifiuti effettivamente prodotti da ciascuno e non più secondo i...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Chi più differenzia meno paga. E, nello stesso tempo, il calcolo della Tari si effettua in base ai rifiuti effettivamente prodotti da ciascuno e non più secondo i criteri cervellotici di una legge nazionale iniqua. Il rispetto dell'ambiente e una corretta distribuzione degli oneri fiscali a carico della collettività, relativamente alla raccolta dei rifiuti, sono due obiettivi perseguibili con un sistema di misurazione puntuale della spazzatura conferita dai napoletani.


Da questa considerazione è scaturito un progetto del Comune di Napoli e di Asìa basato proprio sul controllo elettronico dei conferimenti, fino ad arrivare ad una tariffazione puntuale. Il progetto sarà sperimentato tra qualche mese, al massimo entro la fine del 2019. «Ci sono già in circolazione molti sistemi che funzionano con un microchip - spiega l'assessore all'Ambiente Raffaele Del Giudice - e con una scheda personale o condominiale. Noi stiamo valutando due o tre opzioni per capire quale di queste risponda meglio alle caratteristiche di una città complessa come Napoli». Il progetto ruota, comunque, intorno ad una card elettronica che consentirà di ottenere il peso effettivo della spazzatura. «Nella campana - prosegue Del Giudice - ci sarà una botola che si aprirà nel momento in cui il cittadino avvicina la card. In questo modo verrà identificato l'utente che conferisce e verrà calcolato il peso. E se sceglieremo di farlo attraverso i condomìni, ci sono attrezzature che consentono di registrare le loro performance, con buste premarcate da dare ai condomìni. Puntiamo anche ad effettuare dei calcoli separati in base alla tipologia del rifiuto, che si tratti di umido, multimateriale o indifferenziato».
 
Dalla somma di tutti i rifiuti conferiti nel corso di un anno da ciascun nucleo familiare scaturirà, quando il sistema sarà pienamente operativo, un valore numerico in base al quale sarà poi calcolato l'importo della tassa sui rifiuti. «In linea di massima puntiamo proprio ad una Tari giusta - continua Del Giudice - anche se non si tratta naturalmente di un obiettivo immediato. Ci vorrà del tempo». Dalla misurazione puntuale dei rifiuti conferiti può derivare, dunque, una tassa finalmente equa. Dal 2013 ad oggi, infatti, la Tari viene calcolata - secondo i dettami della legge nazionale in materia - in base a due parametri. Ovvero le dimensioni dell'immobile ed il numero dei componenti il nucleo familiare. Si tratta di una forzatura, in quanto non sussiste nessun legame diretto tra questi due parametri e la quantità della spazzatura conferita. Accade molto spesso, ad esempio, che una famiglia residente in un immobile relativamente piccolo depositi una quantità di rifiuti nettamente superiore a chi risiede in abitazioni più grandi. Eppure le normative prevedono che un ipotetico nucleo familiare, con pochi rifiuti conferiti, debba pagare una Tari più elevata, a causa delle dimensioni dell'immobile. Un criterio che rende la Tari una patrimoniale a tutti gli effetti.


Il progetto del Comune e di Asìa punta anche a premiare chi ricicla correttamente. E con la card elettronica sembra un risultato possibile. In estrema sintesi: chi getta un chilogrammo di multimateriale pagherà meno rispetto a chi deposita un chilogrammo di indifferenziato. Un'operazione ancora da studiare nei dettagli, ma il concetto è proprio quello dell'incentivo per una buona differenziata. Del Giudice riconosce l'obiettivo, anche se non vuol sentir parlare di premi. «Quello che conta - argomenta l'assessore - è il rispetto dell'ambiente. Chi separa bene i rifiuti lo fa per i propri figli e per se stesso. Uno dei modi per combattere il riscaldamento globale, di cui si parla tanto, è quello di non consumare le risorse e di riciclare bene. È un atto concreto che aiuta tutti». Nelle prossime settimane saranno individuate le zone in cui partirà la sperimentazione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino