Ischia, a Forio Negombo nel mirino:«Liberi la strada d'accesso»

Ischia, a Forio Negombo nel mirino:«Liberi la strada d'accesso»
La spiaggia di San Montano, la Colombaia di Luchino Visconti, lo scontro politico fra il senatore e il sindaco e la decennale guerra fra privati per il controllo di porzioni del...

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La spiaggia di San Montano, la Colombaia di Luchino Visconti, lo scontro politico fra il senatore e il sindaco e la decennale guerra fra privati per il controllo di porzioni del territorio e strade di accesso che si inerpicano lungo la costa. La telenovela infinita derivante dalla scarsa oculatezza nell'amministrare il territorio si arricchisce in questi giorni degli ennesimi capitoli. C'è il il Tar, che respinge il ricorso presentato dal gestore del Parco Termale del Negombo, che dovrà eseguire la demolizione sulla spiaggia di San Montano delle installazioni non autorizzate fuori stagione. E c'è ancora il Comune di Forio, che con una ulteriore ordinanza intima sempre al Negombo di rimuovere ostacoli e abbattere un manufatto abusivo realizzati su una delle stradine di collegamento alla spiaggia e alla baia.


L'ORDINANZA
Così, mentre a Lacco Ameno gestione del demanio marittimo e rinnovo delle concessioni balneari restano al centro dell'acceso scontro politico - e giudiziario - fra il sindaco Giacomo Pascale e il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Domenico De Siano, di pari passo accelera anche il contenzioso in atto da tempo fra il Comune di Forio e il gestore del noto parco termale isolano. Con l'ordinanza 338 del 2021, la VI sezione del Tar Campania (Presidente Santino Scudeller) ha infatti rigettato il ricorso presentato dagli avvocati Francesco Montemurro e Mario Anzisi, che patrocinavano la società Bar Ristorante Stabilimento Marino e Termale San Montano S.r.l., contro l'ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi n. 176 del 23/12/2020, emessa dall'ufficio tecnico del Comune di Forio. Comune che non si era costituito in giudizio, mentre a costituirsi è stata la società Torre San Montano S.r.l. rappresentata e difeso dall'avvocato Giovanni Gori. Per la cronaca, era stato proprio un esposto presentato dalla Torre San Montano ad attivare il procedimento amministrativo del Comune di Forio, contro il Parco Termale del Negombo. Che adesso dovrà demolire alcune strutture realizzate sull'arenile di proprietà del Comune e che erano state autorizzate limitatamente alla stagione balneare, con l'obbligo di rimozione entro i mesi autunnali. Si tratta di alcuni spogliatoi e cabine, di un mini bar e snack, di lastroni di pietra sistemati come passerella di passaggio su alcuni tratti dell'arenile.


GLI OSTACOLI


A gennaio il Negombo aveva preferito ricorrere al Tribunale Amministrativo piuttosto che mettere mano alla rimozione, ma ora l'ordinanza del Comune dovrà essere eseguita. Tuttavia lo scontro legale fra privati, che finisce con il coinvolgere competenze e responsabilità non solo del Comune di Forio ma anche di quello di Lacco Ameno, ha spinto l'ufficio tecnico foriano a emettere una nuova ordinanza, la 24 del 2021, con cui il tecnico comunale nominato rup Marco Raia ha ingiunto al proprietario del Parco di rimuovere una serie di ostacoli e anche un piccolo manufatto interrato, che il perito nominato dal Comune ritiene di assai dubbia liceità sotto il profilo autorizzativo e concessorio. Ostacoli che insistono su una stradina di collegamento detta del Passo Volante posta fra l'accesso stesso della spiaggia e via Mezzatorre. Poche decine di metri di vicinale, che però sono diventati strategici per la mobilità in zona, dal momento in cui sono iniziate le interferenze da parte del Negombo su quella che da sempre era considerata una stradina di pubblica percorrenza. Fu nel 2013 che l'allora consigliere comunale di opposizione, il comunista Domenico Savio, iniziò a sollevare la questione, accusando il Comune di Forio e l'ufficio tecnico del mancato intervento teso a ripristinare l'interesse pubblico. All'epoca Savio, oltre a presentare svariate interrogazioni, organizzò dei veri e propri flash mob in zona, giudicando «uno scandalo il fatto che il Comune di Forio non intervenisse sullo scempio causato ad una delle stradine di collegamento alla spiaggia di San Montano ed alla Villa La Colombaia di Luchino Visconti». Il comunista Savio, per questioni ideologiche, in quella occasione omise di citare il fatto che un altro dei luoghi raggiungibili attraverso il Passo Volante fosse il luogo delle apparizioni della Madonna di Zaro, con annesso piccolo tabernacolo, presso il quale una volta al mese si radunano i fedeli in preghiera. Dopo tanti anni, e passato Savio a miglior vita, per il Comune è giunta l'ora del «miracolo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino