Arbitri donne spiate nel Napoletano: guardalinee accusato anche di molestie

Arbitri donne spiate nel Napoletano: guardalinee accusato anche di molestie
Non le avrebbe solo filmate, ma con una di loro ci sarebbe stato anche un approccio fisico. È indagato a piede libero per molestie e tentata violenza sessuale un ex...

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Non le avrebbe solo filmate, ma con una di loro ci sarebbe stato anche un approccio fisico. È indagato a piede libero per molestie e tentata violenza sessuale un ex guardalinee professionista della sezione di Castellammare di Stabia, accusato di aver approfittato della sua posizione per introdursi negli spogliatoi in cui le giovanissime colleghe facevano la doccia dopo gli allenamenti o aver diretto partite dilettantistiche. La storia è venuta fuori in seguito al pronunciamento della giustizia sportiva, che in primo grado ha disposto che l'ex direttore di gara sia radiato. A questo provvedimento, potrà appellarsi agli organi preposti.


Lui ha 35 anni, vive a Scafati, era iscritto alla sezione stabiese dell'Aia da sempre e negli ultimi anni aveva sbandierato anche in Lega Pro, raggiungendo dunque i campionati professionistici.

Un trampolino, quello, per poter puntare alla serie B e al grande salto in serie A, con ancora una prospettiva di carriera importante davanti. Ma non avrebbe resistito all'impulso di approfittare di quel suo «diritto».
 
A fine partita, infatti, solo all'osservatore arbitrale è permesso entrare negli spogliatoi in cui si cambiano i direttori di gara. E il fatto che ben cinque ragazze dell'area stabiese, di età compresa tra 18 e 21 anni, avessero deciso di avvicinarsi al mondo del calcio dalla prospettiva arbitrale probabilmente aveva stuzzicato strani pensieri in lui. La «tecnica» descritta dalle cinque ragazze è stata identica. A fine partita, l'osservatore si presentava nello spogliatoio e con la scusa di dover caricare il cellulare, attivava la fotocamera in modalità video e indirizzava l'obiettivo verso le docce. Lo scorso gennaio, una delle giovani colleghe si è accorta che il telefonino era acceso e la stava filmando nuda, dunque ha subito segnalato l'episodio alla sezione Aia di Castellammare.
Immediatamente sospeso, l'osservatore ha chiesto di iscriversi a Ercolano, ma è stato radiato pochi giorni fa. Nel frattempo, altre quattro giovani iscritte all'Aia stabiese hanno raccontato di essere state vittime dello stesso «trucchetto» e che avevano avuto sospetti, e hanno deciso di affidarsi tutte al centro antiviolenza di Castellammare. Di lì, assistite dall'avvocato Libera Cesino, hanno denunciato anche alla polizia. I poliziotti stanno indagando in maniera approfondita sulla vicenda, anche se i tempi della giustizia sportiva sono ovviamente più rapidi. Gli investigatori hanno già ascoltato le ragazze e nel frattempo, hanno sequestrato il telefonino, il computer e un hard-disk del guardalinee, che risulta formalmente indagato dalla Procura di Torre Annunziata.
IL RISERBO

Sulle indagini, al momento, resta il più stretto riserbo, ma i primi riscontri al racconto delle giovani colleghe hanno permesso al tribunale federale della Figc di ritirare la tessera e decretare la sua radiazione. Nel frattempo però, gli investigatori stanno raccogliendo prove negli strumenti elettronici dell'ex sbandieratore di Lega Pro. Vogliono capire se quei filmati registrati all'insaputa delle ragazze siano finiti in rete oppure se li abbia conservati in qualche memoria interna o esterna al pc e al telefonino. Inoltre, visto che una delle giovanissime aspiranti arbitro ha raccontato di un approccio sessuale «spinto» da parte dell'osservatore, potrebbe essere confermata per lui anche l'accusa di tentata violenza sessuale. Nel frattempo, tre ragazze hanno deciso di lasciare la sezione Aia di Castellammare e di ritirarsi «per questo motivo» spiega l'avvocato Cesino. La prima ad accorgersi di tutto e a denunciare è tra le due che continuano ad arbitrare con il sogno della serie A.
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Il Mattino