L'Asl Napoli 2 porta i prof in pediatria: «Un successo la scuola in ospedale»

Gli insegnanti per i bambini ricoverati nei reparti pediatrici di Pozzuoli

Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli
Ogni giorno entrano nel reparto di pediatria dell’Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Non sono medici, né infermieri. Sono maestre che con camice, guanti,...

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Ogni giorno entrano nel reparto di pediatria dell’Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Non sono medici, né infermieri. Sono maestre che con camice, guanti, mascherina, visiera e soprattutto tanti libri, penne e fogli fanno lezione ai bambini ricoverati. Perché farlo dal vivo, nel loro caso, è una sfida ancora più grande. Ogni mattina, armati dello stesso entusiasmo e del suo carrello pieno di libri e giochi, inizia la giornata con i bambini ricoverati nei reparti pediatrici di Pozzuoli.

Luisa Bove, Ilaria Siletti e Federica Scotto di Luzio sono le insegnanti della «scuola in ospedale» che dipendono dall’ufficio scolastico regionale guidato da Ettore Acerra e che hanno trovato, immediatamente, l’appoggio di Mario Iervolino, il direttore generale della Asl Napoli 2 Nord che non ha esitato a spalancare le porte al progetto e delle corsie. «È una iniziativa che consente di fare da ponte con la normalità - dice Iervolino -. Garantiamo il diritto allo studio, ma soprattutto aiutiamo i bambini a spostare l’attenzione dalla loro malattia su altro per qualche ora. Lavoriamo sulle loro emozioni, sulla loro creatività. Grazie al fondamentale contributo della scuola Pergolesi di Arco Felice».

Ed è la direttrice dell’istituto comprensivo 4 Pergolesi Francesca Coletta che coordina le attività didattiche all’interno del nosocomio della Schiana dove Concetta Sarnataro è la direttrice. «Ogni giorno con le nostre insegnanti dobbiamo creare delle iniziative differenti - spiega la preside - tenendo conto della condizione del bambino, della sua terapia e di cosa si può effettivamente fare. Continuare l'attività didattica in ospedale li fa sentire bambini come gli altri e sono loro a cercare gli insegnanti. Noi siamo fieri di questo progetto».

La mattina dalle 8,30 le insegnanti vanno nei reparti e dividendo i bambini in piccoli gruppi iniziano la lezione che molto spesso è individuale. Dall’italiano alla matematica, dalla storia alla geografia, dall’inglese alla religione e al disegno. Il carico emotivo è enorme ma anche le soddisfazioni per la grande voglia di partecipazione da parte dei bambini. «A volte non conta insegnare, ma riuscire a interessarli, a distrarli. Ma importante anche sostenerli nelle lezioni, per non farli restare troppo indietro rispetto ai compagni. L’interazione con la propria classe è costante. Per questi bimbi rappresentiamo una grande opportunità», dice la coordinatrice e referente, Luisa Bove. L’accordo con la Asl apre le porte ad altre iniziative in questa direzione.

«La scuola è il fondamentale contatto con la normalità, con la vita» dice Luigi Manzoni, il sindaco di Pozzuoli. «La scuola nell’ospedale Santa Maria delle Grazie ci rende assai orgogliosi perché istruzione e salute non sono scindibili, l’apprendimento è parte del processo di guarigione», dice il primo cittadino. L’ufficio regionale scolastico si prepara a rendere il servizio sempre più capillare. «Si tratta di una didattica diversa – dicono le insegnanti – modulata sulle esigenze degli studenti, che deve tenere conto delle terapie». Sono già una trentina gli studenti ricoverati coinvolti nel progetto dall’inizio del nuovo anno. Dai 5 ai 14 anni. Non un semplice progetto ma una scuola a tutti gli effetti.

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Il Mattino