L'idea di un parroco nel Napoletano: il corso di cresima si frequenta su Fb

L'idea di un parroco nel Napoletano: il corso di cresima si frequenta su Fb
Un corso di cresima sui social per consentire la partecipazione di quei giovani che vogliono arrivare al sacramento ma non riescono a partecipare ai corsi che si svolgono in...

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Un corso di cresima sui social per consentire la partecipazione di quei giovani che vogliono arrivare al sacramento ma non riescono a partecipare ai corsi che si svolgono in chiesa. L'idea, come riportato oggi da Metropolis, è di don Ciro Cozzolino, parroco della chiesa della Santissima Trinità a Torre Annunziata e referente locale dell'associazione Libera.


«L'idea - spiega il sacerdote - nasce dalla necessità di tanti ragazzi che, in un percorso di fede comunque importante, per molteplici ragioni non riescono a partecipare ai corsi tenuti in parrocchia. Quando ho lanciato questa idea, tanti sono stati i ragazzi che l'hanno accettata con entusiasmo, anche chi è di Torre Annunziata ma pur non avendo staccato i contatti con la propria città vive fuori, per ragioni di studio e lavoro». Svolgere corsi religiosi così importanti usando uno strumento comunque di massa e con mille sfaccettature negative, non può essere un'arma a doppio taglio? «Inutile nascondersi, i rischi ci sono. Penso in particolare all'eventualità che vi possano essere relazioni non profonde. Di contro, però, questi tipi di canali danno la possibilità di una partecipazione a più voci, cosa che invece in chiesa non avviene. E poi, e questo è l'aspetto più importante, può nascere la voglia di incontrarsi, di vedersi, di socializzare !dal vivo". E noi non possiamo avere una chiusura radicale verso uno strumento di così ampia diffusione tra i giovani».

«Se chi ha inventato internet e i social merita un premio - prosegue don Ciro Cozzolino - ne merita uno che vale il doppio chi ha la capacità di umanizzare tutto questo. Per questo auspico che altre realtà, le istituzioni pubbliche e le scuole, sappiamo cogliere l'importanza di questi strumenti per parlare alle nuove generazioni. In fondo, se su Facebook sono nati matrimoni - conclude con una battuta il parroco della Santissima Trinità - non vedo perché allora non si può tenere un corso di cresima seguendo lo stesso canale». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino