Gran soirée al femminile per il Premio Serao, organizzato da «Il Mattino», il 28 maggio al San Carlo. In ricordo della scrittrice e giornalista, che nel 1892...
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Dopo la proiezione nel 2015 di un filmato realizzato da Giffoni Experience dedicato a «Il senso del Mattino», l'evento sulla canzone napoletana con Jonas Kaufmann (e il premio ad Antonia Arlsan dello scorso anno al San Ferdinando), è di nuovo il San Carlo ad aprire le porte in un rapporto che unisce grandi istituzioni culturali napoletane. «Qui mi sento a casa», ha detto Barbano: «Insieme con la sovrintendente condividiamo l'impegno civile, in questo quadro è nata questo progetto, reso possibile grazie alla generosa collaborazione che si è instaurata anche con il Festival di Giffoni, un trio che ha avuto il privilegio di fare cultura insieme trasformando il nostro progetto in un messaggio di concordia istituzionale per il territorio». «Ed è chiaro che di fronte a questo noi abbiamo messo in campo le nostre forze migliori, l'orchestra, il coro di voci bianche diretto da Stefania Rinaldi e tre grandi soprani accomunate dal fatto di avere le stesse origini campane», ha fatto eco la Purchia.
«Quest'anno abbiamo cercato», ha continuato Barbano, «una declinazione che avesse continuità e rappresentasse al meglio la cifra del quotidiano di oggi in rapporto con quello della Serao, un'anticipatrice delle eccellenze al femminile, una figura leggendaria che ai suoi tempi fondò sette giornali, scrisse 26 romanzi, sfidò il fascismo. La sua esperienza umana e professionale rappresenta ancora oggi la bussola e la cifra del Mattino. Un giornale che, secondo il suo lascito, è un giornale interclassista, di popolo e di élite, che risponde alla funzione centrale della democrazia, quella dell'intermediazione e della capacità di sintesi tra rappresentati e rappresentanti». Per una donna eccezionale per i suoi tempi, dunque, un premio che cresce e si fregia ora dell'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Forse, nota il direttore, «anche per la sua formula insolita». Il premio, infatti, nasce in redazione ma si collega all'iniziativa già attiva da tempo messa in piedi a Carinola, dove nel segno della Serao si premia ogni anno un giornalista che con la sua attività abbia contribuito a rinnovare l'eredità di donna Matilde. Quest'anno è stata scelta Lucia Goracci, inviata Rai in luoghi di guerra, ospite della serata sancarliana. Il 31, sarà invece il direttore Barbano a restituire la visita a Carinola, paesino di cui era originario il padre della scrittrice e dove lei visse la sua infanzia e giovinezza.
«Noi però abbiamo voluto legare il nostro premio alla dimensione letteraria della Serao», ha spiegato Barbano. In tal senso la scelta della Arlsan lo scorso anno e ora della Nafisi, autrice tra l'altro di Leggere Lolita a Teheran, intellettuale in esilio dal 97 a causa dei forti condizionamenti del regime degli ayatollah, una donna che non ha mai indossato il velo e insegna Letteratura angloamericana alla John Hopkins university di Washington. «Una figura che ha molti punti di contatto con la Serao per la sua battaglia emancipatrice e che è stata entusiasta di venire a Napoli a ritirare il riconoscimento», ha raccontato con un pizzico di orgoglio il direttore. Sarà lui a consegnare il premio creato da Mimmo Paladino al termine del gala curato da Di Palma. La serata sarà aperta da Lina Sastri che vestirà i panni di Matilde Serao sia dal vivo che in un video realizzato per Giffoni da Luca Apolito e Gian Vincenzo Nastasi. «Come un rilegatore mette insieme pagine diverse per dar loro un senso, così io cerco di tessere in una serata il racconto della vita della scrittrice e insieme la storia del San Carlo», ha spiegato il regista ricordando come, ad esempio, la prima della «Bohème» avvenne nello stesso anno in cui nacque la sua rubrica più famosa, «I Mosconi». Il caso diventa dunque espediente narrativo per ascoltare un'aria dell'opera di Puccini mentre sarà Carolina Rosi a tessere la trama dello spettacolo su un testo di Giuseppe Montesano. Alla fine una sorpresa con i tre soprani insieme sul palco mentre in edicola saranno già disponibili le prime copie del «Mattino» del giorno seguente impaginato con una nuova grafica. «Una grafica che rende il giornale più giovane e più moderno, più pulito anche nella titolazione adatta a far risaltare i colori», ha detto Barbano annunciando l'anteprima del nuovo look in uno speciale dedicato al Premio Serao curato da Titta Fiore e in edicola già il 28 maggio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino