«Listopoli, nessun interesse a inserire candidati fantasma»

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Cinque ore per spiegare, ricordare, chiarire. Per provare a respingere le accuse e convincere gli inquirenti di aver agito con correttezza. Per fugare il sospetto di brogli e, al più, provare a considerare l’ipotesi di un errore. È stato il giorno di Gennaro Mola, quello di ieri nell’inchiesta Listopoli che da un mese tiene esponenti Pd con il fiato sospeso, magistrati e finanzieri impegnati in interrogatori e analisi di documenti e l’opinione pubblica in attesa di una risposta agli interrogativi che la vicenda ha sollevato. Mola, assistito dagli avvocati Bruno Von Arx e Manlio Pennino, è stato interrogato dal sostituto procuratore Stefania Buda che con il coordinamento del procuratore aggiunto Alfonso D’Avino è titolare dell’indagine sul caso dei nove candidati inseriti a loro insaputa nella lista civica che alle scorse comunali sosteneva Valeria Valente per la corsa a sindaco di Napoli con il Partito democratico. E nel pomeriggio, per oltre un’ora, è stato sentito come persona informata sui fatti, sempre nell’ambito della stessa vicenda, il capogruppo regionale Pd Mario Casillo.


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Il Mattino