Legambiente, flash mob sul lungomare di Napoli: «Aperto al traffico è un autogol»

Legambiente, flash mob sul lungomare di Napoli: «Aperto al traffico è un autogol»
Un flashmob per chiedere che il lungomare di Napoli resti pedonale è stato promosso oggi da Legambiente - in coordinamento con una serie di associazioni ambientaliste -...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Un flashmob per chiedere che il lungomare di Napoli resti pedonale è stato promosso oggi da Legambiente - in coordinamento con una serie di associazioni ambientaliste - nell'ambito della campagna Clean Cities che ha fatto tappa oggi nel capoluogo partenopeo.

Con l'occasione Legambiente ha presentato lo stress test mobilità, una serie di indicatori dello stato dell'arte di inquinamento atmosferico e risposta politica delle istituzioni per contrastarlo. Per rientrare nei parametri dell'Oms - questo uno dei dati emersi dall'indagine - Napoli dovrebbe ridurre del 45% le attuali concentrazioni di pm10 ma soprattutto del 69% il pm 2,5 e del biossido di azoto. Un lavoro enorme - è stato sottolineato - ma che deve assolutamente essere fatto, anche in funzione anti Covid.

«L'inquinamento atmosferico a Napoli - dice Mariateresa Imparato, presidente regionale di Legambiente - è un problema complesso che dipende da molteplici fattori come il traffico, il riscaldamento domestico, la presenza del porto e l'industria in primis. Proprio per tale complessità è una questione che non può essere affrontata in maniera estemporanea ed emergenziale, come fatto fino ad oggi, ma va presa di petto con una chiara visione di obiettivi da raggiungere, tempistiche ben definite e interventi necessari, in primis sul fronte della mobilità sostenibile. Occorre prevedere, ad esempio, il potenziamento del trasporto pubblico locale e della mobilità condivisa, elettrica ed efficiente per garantire il diritto di muoversi senza inquinare. In questo scenario l'ipotesi di apertura al traffico del lungomare significa tornare indietro di 10 anni, un clamoroso autogol»

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino