Manfredi sindaco di Napoli: «Mai il dissesto, noi autonomi da De Luca»

Manfredi sindaco di Napoli: «Mai il dissesto, noi autonomi da De Luca»
Parte dai conti, dai numeri del bilancio dello squattrinato ente che si appresta ad amministrare il sindaco Gaetano Manfredi e lo fa dalla Sala dei Baroni dove ha presentato la...

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Parte dai conti, dai numeri del bilancio dello squattrinato ente che si appresta ad amministrare il sindaco Gaetano Manfredi e lo fa dalla Sala dei Baroni dove ha presentato la Giunta alla città. E lancia messaggi: «Bisogna lavorare per scongiurare il dissesto perché il dissesto lo pagano i cittadini, le imprese e i professionisti. E poi il 95 per cento dei Comuni che sono andati in dissesto poi sono tornati in dissesto. Evidentemente il modello non funziona». Un ammonimento al Governo visto che nella manovra di Bilancio alla voce enti locali del documento in via di definizione non c'è il Patto per Napoli. Una situazione che ovviamente lo preoccupa: «Sto seguendo la questione, siamo in contatto con le forze politiche nazionali e con il Governo. Ricordo - spiega - che la finanziaria si chiude a fine dicembre, quindi stiamo lavorando sulle soluzioni praticabili e migliori per dare una risposta alla città». E l'inviato speciale a Roma è il neo assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta, ex sottosegretario al Mef nel governo dove c'era pure lui, Manfredi, fino a marzo: «Pier Paolo - in riferimento a Baretta per il quale ha twittato complimenti il segretario dei dem Enrico Letta - lavorerà in maniera più specifica su questi temi in contatto con il Mef. Stiamo lavorando perché questo è un tema molto importante. Napoli ha la necessità di avere quell'agibilità dal punto di vista finanziario per dare risposte ai cittadini ma anche per cogliere l'opportunità del Pnrr. Noi dobbiamo dare delle risposte ai cittadini in termini di miglioramento della qualità della vita e dell'offerta dei servizi non è che per una norma non possiamo dare risposte».

Tira fuori gli artigli Manfredi - pacatamente - ma sempre artigli sono. A rispondere è il ministro del Lavoro Andrea Orlando del Pd: «C'è un'attenzione del Mef su questo tema, so che è presente all'attenzione del ministro Franco» dice il ministro proprio a Napoli per il 36esimo convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria in corso alla Stazione marittima. Così Manfredi all'appello a Roma fa seguire due fatti. Oltre la nomina di Baretta, la due diligence - letteralmente l'esame dei conti - del bilancio del Comune affidata all'Ifel - Istituto per la Finanza e l'Economia Locale, una costola del Mef dal 2006 che opera attraverso l'Anci - che ha anche il compito di valutare l'operato dei 33 dirigenti rimasti in servizio al Comune malgrado non verranno rinnovati, almeno questo è l'orientamento a oggi. Una mossa - quella di Manfredi - condivisa con il presidente dell'Anci e primo cittadino di Bari Antonio Decaro con il quale ieri si è sentito al telefono. 

Dall'Ifel Campania proviene Pasquale Granata il direttore generale in pectore - si è dimesso prima di arrivare a Palazzo San Giacomo - l'Istituto farà «l'analisi globale del bilancio con l'obiettivo - si legge in una nota - di disporre di un quadro informativo indispensabile alla definizione delle strategie d'investimento sull'organizzazione dell'ente, a partire dalla riorganizzazione della macchina amministrativa e dalla digitalizzazione dei servizi comunali». La riscossione in questo quadro è l'analisi più attesa perché fonte primaria per attingere fondi. Per rimettere in moto la macchina amministrativa non servono solo soldi: «Per partire - racconta il sindaco - ci vogliono un migliaio tra dipendenti, funzionari, dirigenti e tecnici. Inizieremo appena possibile a pescare dal concorsone regionale». L'Ifel dovrà dare risposte importanti, per le entrate sul patrimonio, nella sostanza su come venderlo o metterlo a reddito. E potrebbe essere in questo senso un'altra rogna che dovrà sbrigarsi Baretta chiamato a fare cassa. Delega destinata a essere spacchettata e spalmata sull'Urbanistica in carico a Laura Lieto così come la questione condoni. 

Il tema politico della campagna elettorale prima e poi per la composizione della giunta è il ruolo del governatore Vincenzo De Luca. Manfredi però non fa sconti. «La mia giunta è estremamente qualificata e senza alcuna organicità, con la Regione con la quale c'è un rapporto molto solido dal punto di vista istituzionale». Così il sindaco replica a chi gli fa notare che sia Antonio De Iesu (Legalità) che Chiara Marciani (Lavoro) siano espressione del governatore. «Sono tutte persone autonome e indipendenti e l'autonomia e l'indipendenza di queste persone è testimoniata dalla loro attività, con questa giunta il Comune dimostra di essere Comune di una grande città come deve essere». E la presenza in città della squadra di governo del Comune non sarà solo a Palazzo San Giacomo: «La giunta - conclude il sindaco - non si riunirà solo a Palazzo San Giacomo ma anche nelle sedi delle municipalità e nelle periferie». 

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Il Mattino