Mastursi, De Luca firma il decreto: novemila euro al mese

Mastursi, De Luca firma il decreto: novemila euro al mese
Mossa a sorpresa del governatore Vincenzo De Luca. Con apposito decreto a sua firma, ieri mattina, ha dato il via libera al pagamento dello stipendio al suo segretario personale...

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Mossa a sorpresa del governatore Vincenzo De Luca. Con apposito decreto a sua firma, ieri mattina, ha dato il via libera al pagamento dello stipendio al suo segretario personale Nello Mastursi. Nominato lo scorso 2 dicembre, il suo braccio destro non aveva ancora ricevuto alcun emolumento per evitare di incorrere in un eventuale danno erariale per presunta illegittimità dell'incarico alla luce della condanna in primo grado ad un anno e sei mesi ricevuta dallo stesso Mastursi per il reato di induzione indebita a promettere, nell'inchiesta relativa alla sentenza sull'applicazione della legge Severino all'inizio della precedente legislatura. Sulle nomine dello stesso Mastursi e dei quattro vigili salernitani entrati nello staff di De Luca pende un'indagine della Corte dei Conti che ha recentemente ipotizzato un danno appunto alle casse della Regione di 400mila euro.


IL DECRETO
Alla luce della condanna, nessun dirigente di Palazzo Santa Lucia sembrava disposto ad assumersi la responsabilità di firmare il pagamento dello stipendio: la pratica sarebbe passata, invano, prima nelle mani del direttore delle Risorse Umane e poi del Capo di Gabinetto, al punto che ci ha pensato lo stesso governatore ad apporre la sua firma al decreto con cui si stabilisce che gli effetti economici dell'incarico di segretario particolare decorrano dalla data di conferimento avvenuto il 2 dicembre 2020, alla luce dell'istruttoria effettuata dalla Direzione generale per le Risorse Umane. Come da tabella allegata al decreto, ammonta a circa 9mila euro lordi al mese, quindi 116mila all'anno, il trattamento economico per Mastursi tra voce fissa e accessoria. A metà dicembre erano stati i grillini a sollevare un polverone coinvolgendo anche l'Anac con un esposto di cui, al momento, però non è dato sapere l'esito istruttorio. In merito a Mastursi, l'articolo 3 del decreto legislativo 39 del 2013 prevede, tra le ipotesi del comma 1 lettera c, che non si possano assumere incarichi dirigenziali nella pubblica amministrazione se condannati anche solo in primo grado per determinati reati contro la pubblica amministrazione, tra cui rientra appunto l'induzione indebita. «Spero che l'Anac faccia presto chiarezza così come auspico che lo facciano Procura e Corte dei Conti sulla vicenda dei vigili urbani assunti in Regione», aveva detto la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino. Ed invece l'ex sindaco di Salerno non solo ha fatto dietrofront nei confronti di un suo fedelissimo che ha dalle regionali in poi una funzione politica, ha contribuito alla formazione delle liste deluchiane, rappresentando le volontà politiche di De Luca insieme a Fulvio Bonavitacola e Gino Cimmino spesso contrastando le posizioni del Pd da cui pure proviene, ma anche deciso che non vi fosse alcun motivo ostativo al pagamento per l'opera prestata. Gli altri membri dell'Ufficio di diretta collaborazione restano al momento senza stipendio.


LA POLEMICA


Nel mirino dei Cinquestelle anche l'ex consigliere regionale Pd Antonio Marciano «per aver ricoperto incarichi di indirizzo politico nei due anni precedenti: l'esclusione sarebbe dunque fondata sulla compromissione dell'imparzialità», la sua posizione. In merito poi ai vigili «suscita indignazione, se fossero confermate le ipotesi di accusa, pensare che per anni abbiamo pagato profumatamente con denaro pubblico persone che avrebbero dovuto svolgere incarichi dirigenziali delicati, mentre nei fatti sarebbero stati dei comuni autisti del governatore». Tutto falso secondo la difesa di De Luca, che ha sempre sostenuto come i quattro vigili trasferiti nella segreteria nel 2015 (oggi ne sono tre) non sono «amici» promossi dirigenti solo per alternarsi alla guida della macchina di servizio di De Luca, quanto piuttosto agenti di polizia municipale spostati sotto la diretta collaborazione del presidente come staff personale per interfacciarsi con il mondo politico e amministrativo garantendo inoltre - sempre secondo Palazzo Santa Lucia - un risparmio annuo di circa 75mila euro. Sta di fatto che, lo scorso 8 gennaio, De Luca ha prorogato la sospensione delle nomine dei vigili pronti ad essere nuovamente comandati dal Comune di Salerno di cui sono dipendenti presso la Regione a svolgere funzioni di collaborazione con il presidente. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino