Arrestato il sindaco di Melito di Napoli: così i boss scelgono i politici

Voti in cambio di posti di lavoro e di appalti: il patto con il clan Amato-Pagano

Melito di Napoli, arrestato il sindaco Luciano Mottola
«Se il sindaco non mantiene le promesse, cadono e vanno a casa». È una sintesi delle intercettazioni che stanno alla base della misura cautelare a carico del...

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«Se il sindaco non mantiene le promesse, cadono e vanno a casa». È una sintesi delle intercettazioni che stanno alla base della misura cautelare a carico del sindaco di Melito di Napoli Luciano Mottola, alcuni esponenti politici del comune alle porte di Napoli, ma anche di alcuni imprenditori indicati come grandi elettori di Mottola ed esponenti della camorra targata Amato-Pagano. Inchiesta condotta dalla Dia, sotto il coordinamento dei pm Caputo e Giugliano e della stessa procuratrice Rosa Volpe. 

Ne emerge un quadro sconfortante - spiegano gli inquirenti negli atti - di stretta collusione tra politica, clan e imprenditoria locale, alla luce di un accordo bollato come politico mafioso: voti in cambio di posti di lavoro e di appalti. 

Agli atti anche incontri tra alcuni indagati finiti in manette e Vincenzo Nappi, detto il pittore, ucciso di recente in un ristorante.

Tra i soggetti finiti in cella anche Emilio Rostan, papà di Michela e imprenditore indicato come grande elettore di Mottola, che in passato ha avuto alle sue dipendenze di imprenditore Nappi (come imbianchino), ucciso mentre era in una tavola calda. 

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Il Mattino