Melito, la maledizione del cantiere lumaca congelato dal 2018

Melito, la maledizione del cantiere lumaca congelato dal 2018
Alcune centinaia di metri in quasi due anni. E' il cammino fatto a Melito dagli operai e mezzi meccanici che in via Sandro Pertini avrebbero dovuto sistemare l'arteria di...

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Alcune centinaia di metri in quasi due anni. E' il cammino fatto a Melito dagli operai e mezzi meccanici che in via Sandro Pertini avrebbero dovuto sistemare l'arteria di collegamento verso parchi e ville di una delle zone residenziali più in vista. Una strada che dal centro storico conduce alla prima periferia, ancora da qualificare dopo un massiccio piano abitativo a cavallo degli anni Duemila. Sottoservizi, marciapiedi, aree parcheggio, manto stradale, segnaletica.


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Un cantiere fermo, però, dal dicembre 2018, quando un provvedimento comunale ne bloccò i lavori. Era la vigilia di Natale. Da allora non sono bastate due ditte a completare l'opera e altrettanti direttori di lavori, tra revoche di aggiudicazioni, contratti scaduti e dimissioni dagli incarichi professionali dei tecnici che a singhiozzo hanno guidato quegli interventi. E poi il giallo dell'incendio che in piena estate, lo scorso anno, distrusse costosi tubi di plastica pronti per i sottoservizi viari, sistemati nei giardini di una scuola, trasformata in un improvvisato deposito di materiali edili e attrezzature varie. Da pochi giorni, ora, dell'intricata vicenda si occuperà un nuovo assessore, nominato nel frattempo dal sindaco dopo un breve interregno gestito dal primo cittadino. La strada è un'opera incompiuta. Un progetto inserito nell'allora piano di interventi triennali, che vide luce con la passata amministrazione municipale, finanziato nel 2016 per 520 mila euro, tra fondi di avanzo comunale, cassa depositi e prestiti e mutuo bancario; una cifra che in sede di aggiudicazione dei lavori scese considerevolmente, per un ribasso supervantaggioso del 38 per cento: circa 330 mila euro. Nel febbraio 2018 il primo ostacolo: quella ditta, prima in graduatoria venne estromessa dall'apposita commissione e i lavori consegnati cinque mesi dopo alla seconda. L'arrivo delle ruspe e martelli pneumatici ebbe un prologo, con gli amministratori che illustrando ai cittadini l'opera partorita dalla precedente giunta (il cui sindaco fu sfiduciato dai suoi stessi colleghi di partito, portando il Comune a nuove elezioni) indossarono i caratteristici caschi gialli in uso nei cantieri. Il verbale di consegna dei lavori sancì a metà luglio l'avvio. Nei mesi successivi l'azione degli operai trasformò il volto dei primi cento metri di strada; una partenza rapida e decisa dalla piazzetta Immacolata al tratto comprendente la parrocchia Beato Vincenzo Romano e la scuola media Sibilla Aleramo. Presero forma le aree di sosta, rimaste però prive di copertura d'asfalto, al pari dei passi carrabili di chiesa e istituto scolastico. Il progetto è proseguito a singhiozzo, fino allo stop e all'uscita di scena del tecnico comunale che ne dirigeva i lavori. Al funzionario era scaduto l'incarico a tempo determinato alla fine del 2018. Nell'attesa e con la pandemia sanitaria che ha fermato ogni attività, la giunta solo il 6 maggio scorso ha coperto la casella vuota della prima guida tecnica, affidando il nuovo incarico ad un giovane professionista giuglianese. Ma l'architetto, dopo quindici giorni, ha rinunciato per esigenze professionali.
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Il Mattino