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«Samba, coi tuoi occhi samba, labbra nella carne, fiori nella sabbia, nei tuoi tocchi salto, danzo, salta». La nuova hit di Madame viene sparata a tutto volume dalle casse, a ballare centinaia di ragazze e ragazzi - quasi tutti senza mascherina - mentre tutto intorno si crea un ingorgo di auto. É qui la festa: Disco-Mergellina. Con gli chalet e gli antichi venditori di taralli e birra ormai diventati la nuova Ibiza. Chiuse le vere discoteche, a Napoli ne sembrano sorte tante altre improvvisate. Dai Quartieri Spagnoli ai Decumani, dalla Rotonda Diaz a Mergellina: eccole le nuove disco, basta qualche cassa con tanti Watt di potenza e il gioco è fatto. Chi vuole scatenarsi nelle notti estive può trovare ovunque in città qualche “tunz-tunz” sparato a tutto volume e chi è disposto a vendergli da bere a dispetto dell’ordinanza regionale, voluta dal governatore Vincenzo De Luca, che vieta la vendita di alcolici nelle ore notturne proprio per evitare assembramenti nella popolazione meno vaccinata di minorenni e poco più che ventenni. Così, mentre c’è l’esordio del Green pass, con tanti locali costretti a rispettare le regole e soggetti a multe salatissime, la calca di ragazzi può concentrarsi nelle strade, lì dove i controlli per le forze dell’ordine sono quasi impossibili.
A ridosso della mezzanotte del venerdì sera agostano l’intera movida partenopea sembra essersi spostata a Mergellina. Andare a ballare in riva al lungomare è diventato il vero must dell’estate. La tendenza del giro estivo a Mergellina resiste da anni, ma stavolta - anche sfruttando l’obbligo di chiusura delle discoteche autorizzate - molti chalet si sono attrezzati per rispondere alla domanda di divertimento. Insegne ammodernate, casse sempre più potenti per far ballare i ragazzi e alcol servito a tutto spiano. Tutti a scatenarsi sui marciapiedi dopo la classica “posteggia” dei ragazzi che affiancano nel traffico un’auto con a bordo alcune coetanee e poi, dopo qualche parola per corteggiarle, l’invito per ballare all’esterno di uno degli chalet. Le auto che arrivano da Largo Sermoneta si trovano così di fronte ad una muraglia di autovetture e la carreggiata si riduce ad una sola corsia per la marea di macchine e moto parcheggiate.
Se Mergellina è la meta prediletta per chi vuole scatenarsi a ritmo di musica, l’alternativa è il centro storico. Ai Quartieri Spagnoli, nei giorni scorsi, la polizia municipale ha effettuato vari blitz elevando multe e ordinando la chiusura di alcuni locali proprio perché organizzavano feste improvvisate tra i vicoli con la musica a tutto volume. Qui, tra i palazzi antichi, il fulcro della movida è Largo Baracche dove un cicchetto può costare anche soltanto un euro e un cocktail tre. Dopo la mezzanotte sono in tanti anche i ragazzini di 13 e 14 anni a ciondolare a causa dei tanti bicchierini. Musica e sballo che, da qualche tempo, stanno infastidendo anche i residenti che, se da un lato sono contenti del ritorno alla vita dei Quartieri, dall’altro sono esausti della musica e degli schiamazzi che vanno avanti per tutta la notte.
Non è differente la situazione ai Decumani. Sono vari gli epicentri della movida con le discoteche improvvisate in mezzo alle piazze. Se prima San Giovanni Maggiore e Largo Giusso erano le più cool, soprattutto per bere un drink, ora la piazza più gettonata per ballare è Largo Banchi Nuovi dove spesso sono gli stessi ragazzi a portarsi delle casse per sparare la musica a tutto volume e ballare. Qui non c’è Green pass che tenga mentre, intanto, i locali come le discoteche dove il certificato verde si potrebbe esibire, arginando così i rischi, restano chiuse. «Mama, liberata dal karma, Calipso fai l’alta marea». A Mergellina e nel centro storico, Madame può continuare e, probabilmente, il covid ringrazia.
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