Il racconto viene fuori soltanto oggi, a una settimana dall'evento, eppure conserva tutto il pathos di quel momento: «Domenica scorsa un treno appena partito dalla...
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LA TECNOLOGIA
Il dubbio sulla veridicità del racconto manda su tutte le furie Balzano che è un vecchio dipendente della Anm e grida a voce alta di essersi sempre battuto per il bene dell'azienda, «anche nei momenti in cui ci sarebbe stato da mollare tutto e lasciarla al proprio destino. E comunque non permetto a nessuno di dubitare delle mie parole: la vicenda, purtroppo, è vera dall'inizio alla fine».
Si sarebbe trattato, secondo la ricostruzione del sindacalista di un pericoloso ritardo nel collegamento tecnologico fra il computer che gestisce il percorso dei treni e lo scambio di un binario che viene comandato a distanza. «Si trattava della prima corsa effettuata dal collega macchinista che ha prelevato il treno dal deposito, ha percorso la rampa e ha aperto le porte per far salire i primi passeggeri alla stazione di Piscinola. Immediatamente dopo la partenza, quando il treno era ancora a velocità ridottissima, il macchinista si è accorto ci aver tallonato uno scambio...». A questo punto è necessario bloccare il racconto per cercare di chiarire il significato di quest'ultimo evento.
Si dice che un treno tallona i binari quando le ruote vanno ad impattare sul binario dello scambio che non ha completato il percorso o si è bloccato (oppure è tarato per ricevere il treno dal senso opposto). Il risultato di un tallonamento è il seguente: il treno dovrebbe seguire un percorso sui binari e invece finisce con le ruote su un percorso diverso. Quando un tallonamento avviene a forte velocità, nella quasi totalità dei casi c'è il deragliamento.
LA REAZIONE
«Fortunatamente il macchinista si è accorto dai segnalatori che qualcosa non stava andando per il verso giusto. Ed è intervenuto con freddezza e rapidità bloccando il convoglio ed evitando che finisse fuori binario. Tutto questo è stato possibile solo perché era appena partito e andava a una velocità molto contenuta».
Anche il dubbio sul possibile deragliamento viene respinto con vigore da Balzano: «Chi conosce i treni sa bene quel che sarebbe accaduto, fidatevi. Il fatto è che la metropolitana di Napoli, per ammissione della stessa Anm viene gestita da sistemi tecnologici obsoleti che causano continui blocchi e che in quest'ultima occasione avrebbero potuto portare a una tragedia». E in questo punto si innesta la filippica sindacale contro l'Amministrazione che ha avuto dubbi sulla sequenza di blocchi delle ultime settimane annunciando una denuncia in Procura per vederci chiaro: «La sicurezza del personale e dei passeggeri non è garantita, la rete ferroviaria è vecchia. Il Comune lancia accuse infondate e offensive per il personale, dimenticando di avere ancora un debito da 48 milioni con l'Anm, soldi che servono proprio per il riammodernamento della Linea 1».
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Il Mattino