Metropolitana di Napoli, l'incubo dei test sulla linea 1: martedì nuova chiusura

Nel giorno di san Valentino i treni resteranno fermi dalle 9 alle 17

Chiude ancora la metropolitana di Napoli
Dopo l'intera giornata di stop di giovedì scorso, l'Anm annuncia un nuovo giorno di passione per gli utenti della metropolitana: anche martedì prossimo, il...

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Dopo l'intera giornata di stop di giovedì scorso, l'Anm annuncia un nuovo giorno di passione per gli utenti della metropolitana: anche martedì prossimo, il 14 febbraio, i treni resteranno fermi dalle 9 alle 17 per consentire le prove del secondo dei nuovi convogli da immettere in servizio. Ma i disagi non saranno concentrati solo in una giornata, c'è l'ipotesi di proseguire con i test anche nella giornata di giovedì quando la metro potrebbe essere nuovamente vietata. In più c'è l'incognita dello sciopero proclamato dalla sigla Usb per venerdì 17, che potrebbe provocare ulteriori disagi.

I napoletani hanno smesso di riporre fiducia nella metropolitana. Troppe le chiusure improvvise, difficile considerare attendibile quel trasporto per raggiungere la scuola, il lavoro o semplicemente i luoghi dove svagarsi e fare shopping. Sembrava che l'avvento dei nuovi treni dovesse imprimere la svolta, invece sta rendendo ancora più difficile la situazione.

La questione è legata a un'agitazione sindacale interna all'agenzia che garantisce la sicurezza sui treni che vanno immessi in servizio, l'Ansfisa. Gli addetti dell'agenzia non aderiscono alla richiesta di lavorare in orario straordinario, sicché le prove che fino a qualche mese fa venivano effettuate durante la notte, adesso devono necessariamente essere eseguite durante il giorno.

Pare che la situazione sia difficile da sbrogliare anche se c'è una «apertura» verso le esigenze della Linea 1: attualmente uno solo dei sei addetti disponibili nel territorio partenopeo è destinato alle prove della metro ma c'è un tentativo di spostare su questo fronte almeno altre due persone per consentire i test su più convogli in contemporanea. Anche se, allo stato attuale, le operazioni andrebbero comunque svolte durante il giorno causando la sospensione del servizio.

Sulla questione l'Amministrazione ha già aperto un canale di comunicazione con il Ministero dei trasporti e il sindaco Manfredi ha fatto trasparire tutta la sua indignazione per i disagi che la città è costretta a subire.

Ieri è ufficialmente intervenuto anche il presidente della Commissione trasporti, Nino Simeone, il quale ha scritto una lettera al ministro Salvini: «Vorrei sollecitare un Suo diretto intervento in merito ad una questione che, pur riguardando unicamente l'Ansfisa, sta avendo ripercussioni dirette e drammatiche sulla già difficile situazione del trasporto pubblico locale nella città di Napoli», esordisce Simeone il quale spiega la situazione paradossale delle prove di giorno che bloccano il trasporto e conclude «Le chiedo di intraprendere ogni azione utile a porre l'Ansfisa nelle condizioni di poter compiere gli accertamenti necessari per la sicurezza dei treni in orario notturno, senza che ciò comporti l'interruzione del servizio del trasporto pubblico locale».

Alla situazione, già difficile, del trasporto su ferro napoletano, ieri s'è aggiunto un altro tassello. Nella tarda mattinata è scattato il sistema antincendio della stazione Medaglie d'Oro che ha regalato una inaspettata doccia ai passeggeri sulla banchina e ha generato una lunga chiusura della fermata.

Il sistema ha rilevato la presenza di fumo (si indaga per capire se ci fosse qualcuno con una sigaretta accesa) e ha fatto partire il «velo d'acqua» necessario a prevenire le possibilità di incendio. Immediatamente la stazione è stata chiusa ed è rimasta vietata per circa tre ore dalle 11 alle 14 per eseguire verifiche al sistema ed escludere la possibilità di innesco fortuito delle modalità anticendio. 

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Il Mattino