Minori dall'Ucraina in Campania, l'allarme del garante: «Istituzioni cooperino con me»

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«Come autorità indipendente super partes, l'unica per competenza e massima espressione di tutela e garanzia dei diritti dei minori, dico che riguardo la gestione dei profughi ucraini di età inferiore ai 18 anni in entrata in Campania, non posso essere escluso dai tavoli tecnici convocati da prefetture, questure, tribunali dei minori, asl, sindaci dei comuni, organizzazioni umanitarie, commissario regionale all'emergenza e consolato dell'Ucraina».

Interviene così l'autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza della Campania, prof. Giuseppe Scialla, ricordando alle predette Istituzioni che le vigenti normative affidano alcune specifiche competenze di vigilanza e tutela proprio al garante dell’Infanzia, in ossequio alla convenzione Onu sui diritti del fanciullo e quelle specifiche sui minori stranieri non accompagnati.

Sono almeno 6.000 i minori ucraini entrati in Italia dall'inizio del conflitto e tra le principali destinazioni c'è Napoli. «Il mio compito è di tutelare i piccoli profughi ucraini in arrivo sui nostri territori affinché essi non siano solo gestiti dal punto di vista amministrativo ma principalmente siano soddisfatti della qualità e della corretta applicazione dei loro diritti, con spirito di fratellanza, sostegno affettivo e reale interesse umano per il loro percorso di vita. Che siano responsabilmente protetti da rigorose procedure e monitoraggi sulla qualità dei servizi e dell’assistenza offerta. Che siano, infine, tutelati e protetti dalle indiscriminate e arbitrarie disponibilità di accoglienza familiare, seppur temporanee, che si registrano nei comuni e nei passaparola» - spiega il prof. Scialla.

«Il pericolo è quello di vedere bambini e ragazzi, già scioccati dalla guerra, sottratti sciaguratamente ai loro affetti più cari e cadere in possibili situazioni di pericolo oppure in affidi e in adozioni illegittime attraverso infiltrazioni sommerse nelle innumerevoli associazioni di volontariato. Vigilerò affinché nulla di tutto questo accada».

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Il Mattino