Puntano a due cose in particolare: l’ordine di sicurezza della nave e le conversazioni di bordo, quelle tra il capitano e il responsabile della sicurezza fino...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LE ACCUSE
Una norma che impone di garantire sicurezza ai dipendenti, ma anche al personale pubblico che accede all’interno di una struttura. Inchiesta coordinata dal pm Lucio Giuliano (che già in passato si è occupato di questo tipo di materia), al quale sarà affiancato un pm della sesta sezione, quella dei reati colposi sul lavoro, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio. Chiaro il ragionamento della Procura: all’interno della nave, che punta a dimostrare che all’interno del traghetto veloce destinato a coprire la tratta Napoli-Palermo non sono state rispettate le norme sulla sicurezza. Ma proviamo a ricostruire la dinamica dell’incidente. Ponte di poppa abbassato, sono state fatte salire le auto, preferendo riempire prima l’anello superiore poi la parte bassa. È un punto controverso, sul quale la Procura intende vederci chiaro. Quanto basta a spingere gli inquirenti ad acquisire l’ordine di sicurezza e il regolamento interno alla nave. Chi visionava le manovre interne? C’era un addetto alla sicurezza del personale e dei passeggeri? Ma non è tutto. Inchiesta che punta anche ad acquisire agli atti le conversazioni interne, quelle tra il capitano (che pare abbia impartito un ordine preciso di riempire prima la parte inferiore e in un secondo momento l’anello superiore, mantenendo vigile attenzione sulle manovre dei singoli passeggeri) e gli altri ufficiali, fino al responsabile della sicurezza.
Comunicazioni di servizio nel mirino della Procura, dunque, tracciati ufficiali che vengono ritenuti utili a ricostruire dinamica e responsabilità della morte di un turista indonesiano e del drammatico incidente toccato alla sua compagna di vita.
GLI INDAGATI
Un’indagine pilota, che potrebbe svolgere anche un ruolo di stimolo a garantire massima sicurezza all’interno delle navi, specie in un periodo estivo destinato ad essere scandito da grandi trasferimenti di turisti per le isole del Mediterraneo. E non è il solo punto che verrà battuto. Altra questione riguarda la manutenzione delle ringhiere. Qual era la sua resistenza? Quanto forte è stato l’impatto dell’auto? Da quanti anni non avveniva un controllo all’interno della nave Gnv Atlas? Domande su cui poggia l’inchiesta. Nei prossimi giorni partiranno gli avvisi di garanzia, inizialmente a carico di due persone (l’autista e il responsabile della sicurezza), anche se il numero di iscritti nel registro degli indagati potrebbe crescere dopo aver passato al setaccio regolamenti interni e conversazioni di bordo Leggi l'articolo completo su
Il Mattino