Movida a Napoli, bivacchi sotto le stelle dal Vomero a Coroglio e strade pattumiera

Movida a Napoli, bivacchi sotto le stelle dal Vomero a Coroglio e strade pattumiera
È il nuovo modo di festeggiare della gioventù napoletana e dell'hinterland. Basta party nelle case o nei locali, meglio in strada - all'aperto e sotto le...

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È il nuovo modo di festeggiare della gioventù napoletana e dell'hinterland. Basta party nelle case o nei locali, meglio in strada - all'aperto e sotto le stelle - dove bivaccare a poco prezzo e senza orario di chiusura. Funziona più o meno così: si compra una torta ma anche un paio, molte bottiglie di alcol, piatti e bicchieri di plastica e un bel po' di amici da chiamare a raccolta per dare il via alla festa en plein air. Qualcuno che non resiste al fascino del ballo offre anche la musica che ovviamente contribuisce al buon successo della serata. Una mini cassa da collegare al primo cellulare disponibile, la playlist del momento, e via a ballare sul marciapiedi come fosse la pista di una discoteca. Succede a San Martino, a Mergellina, a via Petrarca - proprio davanti alla casa dei Gesuiti che ormai da settimane hanno perso il sonno - nella piazzola di Sant'Antonio, in via Aniello Falcone, sul lungomare naturalmente, e più in generale dove è possibile reperire un muretto, o una balaustra, e un po' di panorama.


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L'orario è flessibile anche se la tendenza è quella di incontrarsi sempre più tardi. Ora che siamo in estate, poi, prima delle 23 non si comincia. Facile immaginare che dopo qualche litro di vodka, birra, gin e spumante - almeno osservando i rifiuti post party debitamente lasciati sul posto dai protagonisti dell'evento - è possibile andare avanti anche fino alle due di notte quando a chiudere la serata sono, spesso e volentieri, i fuochi d'artificio. Ecco, i botti rappresentano un'altra tendenza del momento. È vero che in questa città si spara tutto l'anno, ma è anche vero che - mai come in queste ultime settimane - il sonno dei napoletani viene interrotto regolarmente da esplosioni violentissime che fanno saltare dal letto adulti e bambini. Addirittura - su Facebook - alcuni abitanti di Pianura hanno costituito un gruppo per dare la caccia a chi, nel cuore della notte, si diverte a dare fastidio agli altri. Sempre sui social non si contano più le proteste - accompagnate da puntuali servizi fotografici - di chi davvero non sa più che cosa fare e a chi rivolgersi. Ma torniamo alla fase pre-fuochi, quando impazza il party da marciapiedi e i residenti delle zone prescelte cominciano a chiamare vigili e polizia. «Non viene mai nessuno - scrive un cittadino sulla bacheca del gruppo Contro il degrado del quartiere Posillipo - senza contare che piazza Salvatore Di Giacomo è diventata una scarica: bottiglie, lattine, plastica di ogni genere e avanzi di cibo». Già, perché la comodità di brindare non a casa propria, ma in luogo pubblico (che per definizione vuol dire fate quello che vi pare tanto è roba di tutti e allora chissenefrega) è quella che poi non devi pulire niente e men che meno portare via gli avanzi del tuo bivacco notturno. Anzi, soprattutto quelli.
 

Perché mai questi bravi ragazzi dovrebbero prendersi il disturbo di raccogliere, nelle stesse buste di prima, quel che resta della loro fantastica festa? Se lo chiede, come al solito, Francesco Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, che continua a cercare una risposta nel senso di «civiltà e rispetto dei luoghi e delle persone» che ciascuno di noi dovrebbe avere. Borrelli - purtroppo invano ma fa bene a non mollare - continua a passare le sue giornate (e anche le nottate e i giorni di festa) a cercare di restituire un po' di dignità - e legalità - a una città ormai fuori controllo: «Pensate che dal belvedere di Sant'Antonio a Posillipo si divertono a lanciare giù anche le torte - racconta Borrelli - e urlano, ridono, sostano lì pure fino alle tre di notte. Per non parlare di quando cominciano a vomitare o fanno i loro bisogni in strada: tutto documentato, purtroppo, abbiamo video e foto». Inciviltà e degrado, dunque: «Mi sbaglierò - conclude il consigliere - ma ho l'impressione che mai eravamo finiti così in basso. Dal Vomero a Chiaia passando per il centro storico è uno schifo ovunque». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino