«Stop alle percussioni di notte e divieto di vendita di alcolici a minimarket e supermercati dopo mezzanotte». Sono soltanto alcuni dei correttivi sui quali si sta...
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L'assessore viaggia sulla stessa lunghezza d'onda del sindaco de Magistris, che a margine dell'ultima assemblea di demA alla Domus Ars, martedì pomeriggio, aveva chiarito al Mattino: «Sulla movida stiamo lavorando e facendo diverse valutazioni». Tra le idee c'è quella dello stop alle percussioni di notte: «Non in tutta la città - fanno sapere dal Municipio - stiamo individuando le aree». Stesso vale per gli orari: si potrebbe immaginare dopo mezzanotte e applicare il divieto nelle zone cosiddette calde. Un esempio su tutti piazza San Domenico Maggiore, dove decine di giovani, anche in giorni infrasettimanali, sono soliti ritrovarsi con bonghi e percussioni per suonare e festeggiare compleanni nel cuore della notte, spesso fino all'alba. Rendendo impossibile il dovuto riposo ai residenti. Altra opzione concreta sul tavolo del Comune è quella di vietare la vendita di alcolici a minimarket e supermarket in determinate zone e orari a ridosso della notte: «Se un gruppo di persone compra a mezzanotte una cassa di vino in un minimarket ha un solo scopo, quello di farsi male al fegato e di bere, spesso per strada - ribadiscono da Palazzo San Giacomo - Per questo bisognerà capire in che modo e che tipo di divieto emanare». Rimarrà il veto sulla vendita in vetro di alcolici a tarda sera e ovviamente saranno gli esercenti a dover mantenere pulita l'area all'esterno dei locali. «Continueremo a garantire - ribadisce l'assessore Clemente - un alto standard sui controlli in tutte le zone della movida».
Intanto Valeria Valente, vicepresidente del Pd al Senato e consigliera comunale a Napoli, attacca: «Apprendiamo che finalmente il sindaco di Napoli si è posto il problema della scadenza della sua ordinanza emanata lo scorso novembre che, sebbene del tutto insufficiente, era l'unico strumento per sopperire all'assenza totale di regolamentazione del fenomeno, lasciato a se stesso addirittura dalla primavera del 2011, quando andarono a scadenza le ultime ordinanze del sindaco Iervolino». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino