Un rifugio per decine persone che dormono tra rifiuti, calcinacci e riscaldamenti di fortuna. Un vero campo della disperazione allestito tra quella che è una delle...
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Questo è il campo sportivo – o per meglio dire quello che ne rimane – dell’ex area Nato di Poggioreale. Un edificio completamente abbandonato, dove le discariche abusive crescono di giorno in giorno. I rifiuti non vengono solo ammassati all’esterno, ma anche all’interno di quello che una volta era il campo sportivo. Una struttura in degrado da quasi vent’anni che adesso è diventata il rifugio dei disperati del quartiere. Ci vivono in tanti, forse in venti o poco più, e raccontano di essere lì da anni. Da quando sono arrivati in Italia.
«Noi siamo venuti qui per lavorare - dicono - e ci arrangiamo ogni giorno per andare avanti. A volte capita di guadagnare 20 euro, a stento sopravviviamo. Siamo venuti qui per aiutare le nostre famiglie, ma non riusciamo a farlo. Mangiamo una sola volta al giorno e spesso dividiamo quello che abbiamo».
La disperazione si percepisce in ogni angolo di questa struttura abbandonata. Dove i rifiuti sono diventati vere “piramidi” al centro e ai margini dell’area abitata. Non bastasse, anche lo spazio di quello che un tempo era il campo di gioco ospita una grande baraccopoli. Ogni area è stata occupata, sia ai lati che sulle gradinate di cui ormai rimane ben poco. Tutto è sommerso dalla spazzatura e gli spalti sono quasi invisibili.
La zona, pochi anni fa, fu oggetto di attenzione da parte della Municipalità che intendeva ripulirla e trasformarla in un grande spazio da mettere a disposizione della cittadinanza, attraverso la creazione di una cittadella dello sport. Ma così non è stato.
Tutto risulta di proprietà del Comune sotto la voce “Polivalente Centro Direzionale ex Nato” in cui sarebbe possibile svolgere attività come “basket, tennis, pattinaggio e calcetto”. Tutti sport che però restano sulla carta. La realtà invece parla di un degrado senza precedenti che ha reso quella struttura una delle più fatiscenti e abbandonate della città. Uno spazio in cui a queste attività ludiche e sportive si è sostituito lo scarico selvaggio dei rifiuti, la prostituzione e la disperazione di chi lo abita.
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Il Mattino